Giulia Tramontano, Thiago stava per nascere durante l'omicidio. I risultati delle analisi
Le indagini sull'omicidio di Giulia Tramontano continuano senza sosta. Gli accertamenti avviati questa settimana potrebbero portare nuovi elementi alla ricostruzione della vicenda, cambiando persino l'accusa nei confronti di Alessandro Impagnatiello, il colpevole confesso dell'omicidio della 29enne incinta di sette mesi.
Mercoledì presso la clinica Mangiagalli sono stati effettuati test tossicologici sui tessuti del cordone ombelicale, sia quello della madre che del feto, al fine di individuare eventuali sostanze, droghe o farmaci presenti nel corpo di Giulia e del bambino. È emerso che Impagnatiello aveva effettuato una ricerca sul suo tablet alcuni giorni prima del delitto, digitando la frase "veleno per topi umani".
Nello zaino di Impagnatiello sono stati trovati dei prodotti rodenticidi. I risultati degli accertamenti forniranno ulteriori elementi a un quadro già complesso, reso ancora più intricato dai tentativi di depistaggio da parte di Impagnatiello.
La pista seguita dal Procuratore Aggiunto Letizia Mannella e dal PM Alessia Menegazzo sarà utile per valutare la presenza di premeditazione, inizialmente contestata ma attualmente esclusa dalle circostanze aggravanti attribuite all'indagato dal giudice. Secondo quanto dichiarato dall'avvocato della famiglia Tramontano, Giovanni Cacciapuoti, i risultati degli accertamenti sul feto potrebbero addirittura modificare l'accusa contestata.
Il piccolo Thiago sarebbe dovuto nascere a luglio, proprio in questi giorni, se la 29enne non fosse stata assassinata con almeno 37 coltellate. Lo stress derivante dall'atto violento subito potrebbe aver innescato un aumento di ossitocina e avviato il travaglio. In tal caso, all'indagato potrebbe essere contestato un duplice omicidio.
Nel frattempo, presso la sede del Nucleo Investigativo dei Carabinieri, sono stati effettuati "accertamenti di natura irripetibile" su uno dei dispositivi sequestrati nell'appartamento di Via Novella. Si tratta di un computer HP Pavilion trovato nella residenza, ma la proprietà non è stata ancora determinata. Potrebbe appartenere sia a Giulia che al compagno, colpevole confesso.
Giulia Tramontano, gli ultimi dettagli
La famiglia Tramontano, tramite l'avvocato Cacciapuoti, ha nominato un consulente per assistere agli accertamenti. Venerdì sono preveti rilievi dattiloscopici su un nastro grigio, anch'esso trovato nell'appartamento di Via Novella. Ulteriori approfondimenti tecnici sono programmati per il 12 luglio con l'obiettivo di verificare la pista della premeditazione.