Caldo, se la temperatura supera i 35 gradi si può chiedere la Cassa integrazione. Inps: ecco a chi spetta e come fare
Il caldo non colpisce solo bagnanti e turisti in giro, ma anche e soprattutto i lavoratori: INPS ricorda che è possibile richiedere la cassa integrazione per le giornate in cui la temperatura supera i 35 gradi. È importante sottolineare che questo provvedimento riguarda solo alcune categorie di lavoratori.
L'INPS ha evidenziato che i fenomeni climatici estremi sono stati collegati a un aumento del rischio di incidenti sul lavoro, e nel 2022 ha fornito indicazioni sui settori in cui è possibile richiedere la cassa integrazione ordinaria in caso di temperature superiori ai 35 gradi.
Ad esempio, rientrano in questa categoria i lavori di pavimentazione stradale, il rifacimento di facciate e tetti di edifici. Ancora, le attività all'aperto che richiedono indumenti protettivi e tutte le fasi lavorative che si svolgono in luoghi non protetti dal sole. O ancora che comportano l'uso di materiali o processi che non sopportano il calore intenso.
Per richiedere la cassa integrazione, l'azienda deve indicare, nella domanda di Cigo e nella relazione tecnica allegata, le giornate in cui si sospende o riduce l'attività lavorativa e specificare il tipo di lavoro svolto in quelle giornate. Non è necessario fornire dichiarazioni sull'entità della temperatura né presentare i bollettini meteorologici.
Emergenza caldo, l'INPS ricorda la cassa integrazione in caso di temperature superiori ai 35 gradi per i lavoratori a rischio
L'INPS e l'INAIL sottolineano che, indipendentemente dalle temperature riportate nei bollettini, la cassa integrazione ordinaria è riconosciuta in tutti i casi in cui il responsabile della sicurezza dell'azienda sospende il lavoro perché ritiene che vi siano rischi o pericoli per la sicurezza e la salute dei lavoratori, compresi i casi in cui le sospensioni sono causate da temperature elevate.