“Se eviti di ubriacarti e di perdere i sensi, magari eviti anche di incorrere in determinate problematiche perché poi il lupo lo trovi”.

Andrea Giambruno, compagno della premier Giorgia Meloni e giornalista di Rete 4, rischia nuovamente di mettere in imbarazzo la premier: dopo le polemiche per il suo negazionismo sul clima (“È luglio, Il caldo non è poi una grande notizia”) e le accuse al ministro della Sanità tedesco Lauterbach in vacanza in Italia (“Se fa troppo caldo stai a casa tua nella Foresta Nera”), ieri Giambruno ha detto la sua anche sui casi di stupro di Palermo e Napoli con parole discutibili che portano a colpevolizzare la vittima.

“Forse dovremmo essere più protettivi nel dialogo e nel lessico – ha detto Giambruno in diretta tv -. Se vai a ballare, tu hai tutto il diritto di ubriacarti – non ci deve essere nessun tipo di fraintendimento e nessun tipo di inciampo – ma se eviti di ubriacarti e di perdere i sensi, magari eviti anche di incorrere in determinate problematiche perché poi il lupo lo trovi”.

Andrea Giambruno: “Nessuna giustificazione, polemiche surreali”

"Siccome nelle ultime ore sta impazzando una polemica del tutto surreale, lo faccio quasi con il sorriso, mi è doveroso precisare che nessuno in questo luogo ha giustificato l'atto, anzi sono stati utilizzati dei termini molto precisi come 'abominevole' per quanto riguarda l'atto e sono stati definiti 'bestie' gli autori di tale atto.

Quindi tutti coloro che in maniera strumentale hanno utilizzato in maniera fuorviante, distorcendo la realtà di quanto da me detto, lo stanno facendo o perché in malafede o perché hanno seri problemi di comprendonio", ha detto Giambruno durante la puntata della trasmissione ‘Diaro del Giorno’ da lui condotta. 

"Dico questo non soltanto a titolo personale ma anche a tutela di un'azienda e di un gruppo di lavoro che mi supporta". E conclude: "Mettiamo fine a tali polemiche perché stiamo rasentando il ridicolo e la politica credo abbia cose ben più interessanti da fare che non quelle di occuparsi di uno spazio giornalistico". 

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