Incidente Brandizzo, parlano i due superstiti: "Il treno? Non l'abbiamo visto né sentito arrivare"
L'incidente ferroviario a Brandizzo, che ha causato la morte di cinque persone, ha visto due operai della Sifiger Srl sopravvivere all'incidente. Questi superstiti, Andrea Girardin Gibin, 53 anni, e Antonio Massa, 45 anni, sono stati ricoverati per le ferite riportate e hanno fornito la loro versione dell'accaduto nelle ultime ore.
Entrambi hanno affermato di non aver visto né sentito il treno arrivare mentre stavano lavorando poco dopo la mezzanotte del 30 agosto scorso. Gibin ha raccontato che non ha nemmeno sentito il rumore del treno, ma quando ha alzato lo sguardo, è finito abbagliato dalle luci del convoglio. Ha cercato di spostarsi verso il secondo binario, ma il movimento d'aria provocato dal treno lo ha fatto cadere a terra.
Massa, che era vicino a Gibin, stava compilando una relazione di servizio al momento dell'impatto. Ha dichiarato di non essersi accorto di nulla e di non aver visto il treno arrivare.
Il treno non l’ho neanche sentito arrivare. Ho alzato lo sguardo e sono stato abbagliato dalle luci del convoglio – ricorda Gibin -. Mi sono lanciato in avanti, sul secondo binario. Lo spostamento d’aria provocato dal treno mi ha buttato a terra.
Entrambi i sopravvissuti, dopo aver assistito alla morte dei loro colleghi, sono sotto choc. Anche i due macchinisti alla guida del convoglio, trattenuti in ospedale per accertamenti, stanno vivendo un trauma psicologico. La cognata di Gibin ha descritto la situazione dicendo che Andrea era l'unico girato (il più distante), mentre gli altri lavoratori erano davanti a lui, di spalle. Andrea considerava i suoi colleghi non solo come tali ma come amici.
La Procura di Ivrea ha aperto un'inchiesta per disastro ferroviario colposo e omicidio plurimo contro ignoti per fare chiarezza sull'incidente. Si stanno esaminando le gravi violazioni delle procedure di sicurezza emerse dalle prime indagini, e la procuratrice capo, Gabriella Viglione, ha dichiarato che ci sono profili di responsabilità per i quali saranno indagate alcune persone. Non si esclude l'ipotesi di procedere per dolo eventuale, se si dovesse dimostrare che l'azione è compiuta anche nella consapevolezza di commettere un reato.
L'incidente sembra essere stato preceduto da un "errore di comunicazione", e una delle ipotesi è che il convoglio sia partito perché si pensava che a quell'ora sui binari non ci sarebbe dovuto essere nessuno, nonostante fosse noto che i lavori sarebbero iniziati più tardi.
La tragedia ha provocato la morte di Giuseppe Sorvillo, Michael Zanera, Saverio Giuseppe Lombardo, Giuseppe Aversa e Kevin Laganà, il più giovane del gruppo, di 22 anni. Uno di loro aveva pubblicato un post sui social prima dell'incidente in cui sembrava preannunciare qualcosa di infausto. Questo fatto ha aggiunto ulteriore drammaticità all'accaduto. Il presidente Mattarella, recandosi sul luogo dell'incidente, ha lanciato un appello alla sicurezza. Inoltre ha mostrato la sua vicinanza alle famiglie delle vittime per la loro perdita.