L'omicidio di Marisa Leo a Trapani è stato un atto pianificato da Angelo Reina, l'ex compagno della vittima. Reina aveva chiamato Marisa e le aveva detto di andare a prendere la loro figlia in azienda, ma era una trappola. La donna si era recata all'appuntamento senza sospettare nulla, ma Reina l'ha uccisa con tre colpi di carabina calibro 22.

Poco dopo, Reina si è tolto la vita. Le indagini hanno rivelato che Reina aveva precedentemente chiesto a un investigatore privato di pedinare Marisa, dimostrando la sua ossessione per lei nonostante le denunce di stalking e violenza fatte dalla vittima in passato.

La Trappola Mortale per Marisa Leo

Angelo Reina aveva chiamato Marisa Leo per dirle di venire a prendere la loro figlia, ma in realtà era un piano per ucciderla. La donna si è presentata all'appuntamento nel vivaio di contrada Farla, ma la bambina non c'era. Reina ha sparato tre colpi di carabina sottol'addome di Marisa, uccidendola sul posto. Poco dopo, si è suicidato puntandosi il fucile in bocca su un viadotto dell'autostrada.

La Stalking continua

Un investigatore privato ha rivelato che Reina aveva chiesto di pedinare Marisa in passato, dimostrando che la sua ossessione per l'ex compagna non era mai cessata. Nonostante le denunce di stalking e violenza fatte dalla vittima nel 2020, Reina aveva continuato a controllarla e pedinarla.

L' Affidamento congiunto

Dopo la chiusura del processo per stalking, il giudice civile aveva disposto l'affidamento congiunto della bambina, che trascorreva alcuni fine settimana con il padre. Nonostante sembrassero sereni e fossero apparsi insieme in occasioni pubbliche, Marisa aveva confidato a un'amica di essere preoccupata quando la bambina era con lui, senza sospettare che lui avrebbe pianificato il suo omicidio.

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