Attacco Israele, oggi Consiglio di sicurezza Onu
Israele sotto attacco di Hamas: Bilancio delle vittime e tensioni regionali. Cresce il numero di vittime e tensioni in Medio Oriente
Israele sotto attacco di Hamas da Gaza. Dall'alba di sabato dalla Striscia si è riversata a sorpresa una pioggia di almeno 5mila razzi verso il sud e il centro del Paese (Tel Aviv e Gerusalemme comprese). Si contano oltre 300 israeliani uccisi e almeno 1.590 feriti. Hamas ammette: "Siamo stati sostenuti dall'Iran".
Hezbollah rivendica lancio di razzi dal Libano, Israele risponde distruggendo la loro postazione. A Gaza i palestinesi morti sono almeno 230. Oggi si riunisce il Consiglio di sicurezza Onu per una riunione d'emergenza. Il politologo Ian Bremmer: "L'accordo Israele-Arabia Saudita era vicino, ora è morto".
Il bilancio delle vittime dell'attacco a Israele lanciato da Hamas si aggrava
Secondo gli ultimi aggiornamenti, i morti sono 300, molti dei quali sono civili uccisi nelle loro case e per le strade, e altri durante una festa di giovani. Tra i morti anche dei militari: dinora le forze di difesa israeliane hanno rivelato l'identità di 26 soldati uccisi. Negli ospedali sono ricoverate 1.590 persone, di cui circa 300 gravemente feriti e 19 in condizioni critiche. A Gaza, invece, secondo i dati del ministero della Salute locale sono morte 230 persone.
Hamas: i nostri miliziani combattono ancora fuori Gaza
L'ala militare di Hamas ha fatto sapere che i suoi miliziani "stanno combattendo ancora in zone estese fuori da Gaza". Tra queste - hanno spiegato - Ofakim, Sderot, Yad Mordechai, Kfar Aza, Beeri e Kissufim. "Le loro attività - ha aggiunto l'ala militare - sono protette dai lanciatori di razzi".
Un portavoce di Hamas, Ghazi Hamad, ha dichiarato alla Bbc che nel suo attacco contro Israele l'organizzazione ha ricevuto il sostegno dell'Iran.
Hezbollah ha affermato di aver usato "un gran numero di colpi di artiglieria e di missili guidati" su posizioni israeliane nella zona contesa delle Fattorie di Sheeba, illustrando le modalità dell'attacco. "La resistenza islamica ha attaccato tre posizioni del nemico sionista nella zona occupata delle Fattorie di Sheeba libanesi con un gran numero di colpi di artiglieria e di missili guidati".
L'esercito israeliano ha risposto a quelli che ha chiamato "colpi di mortaio provenienti dal Libano" con attacchi di artiglieria. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui i colpi provenienti dal Libano sono ricaduti nella "contesa regione di Monte Dov sul confine libanese". Successivamente, ha aggiunto il portavoce militare, un drone israeliano ha colpito "una infrastruttura dell'organizzazione terroristica degli Hezbollah nell'area di Har Dov".
L'accordo fra Arabia Saudita e Israele "era vicino, c'era molta fiducia. Al momento penso sia morto, questo non significa che possa essere rilanciato in un altro momento". Lo afferma Ian Bremmer, il presidente di Eurasia Group, in un'intervista a Cnn.
In un video lunga fila di tank israeliani diretti verso sud. Una lunga fila di tank israeliani diretti verso sud, al confine con Gaza, è stata ripresa in un video che sta rimbalzando in queste ore sui social. "L'inizio dell'invasione di terra è solo questione di tempo", è il commento più frequente, ma non vi sono conferme da parte dell'esercito israeliano.
La Cina "preoccupata per l'escalation di violenza tra Palestina e Israele". La Cina è "profondamente preoccupata per l'attuale escalation di tensione e violenza tra Palestina e Israele". Lo ha detto un portavoce del ministero degli Esteri cinese, spiegando che Pechino chiama "le parti pertinenti a mantenere moderazione e calma, a fermare immediatamente gli scontri, a proteggere i civili e a impedire alla situazione di avviarsi verso un deterioramento", rimarcando le difficoltà e "la stagnazione a lungo termine dei processi di pace" ormai insostenibili. Per la Cina il modo fondamentale per placare le ostilità "risiede nell'attuazione dei 'due Paesi' e nella creazione di uno stato palestinese indipendente".