Nella tranquilla città di Scafati, una tragedia ha sconvolto la comunità questa mattina, quando una donna di 59 anni è improvvisamente morta a causa di un malore. La vittima infatti non ha potuto ricevere soccorso all'interno dell'ospedale locale. La causa di tale situazione drammatica è la chiusura del punto di pronto soccorso, che è rimasto inattivo per mesi a causa di lavori di ristrutturazione.

Il sindaco Pasquale Aliberti si è immediatamente espresso a nome dell'amministrazione comunale per esprimere il più profondo cordoglio alla famiglia della donna scomparsa. Nel corso del suo intervento, ha lanciato un appello urgente alle autorità competenti. Ha chiamato in causa la Regione Campania, la Direzione generale dell'Asl Salerno e tutti gli enti preposti alla gestione dei servizi sanitari locali.

Donna morta a Scafati, comunità in lutto

La comunità di Scafati spera che quest'appello urgente porti al più presto alla riattivazione del punto di primo intervento. E' importante infatti che si garantisca che nessun'altra vita sia tragicamente perduta a causa della mancanza di soccorso in un momento di estrema necessità.

Pronto Soccorso chiuso, morta una donna: le parole del sindaco di Scafati

«Si riapra subito – ha dichiarato il sindaco Aliberti - il punto di primo intervento dell’ospedale "Mauro Scarlato". Si riattivi il 118 con personale sanitario qualificato, altrimenti siamo davanti ai terroristi della sanità. Totale solidarietà alla famiglia della signora che, colta da improvviso malore nei pressi dell’ingresso dell’ospedale, non ha avuto la possibilità di essere soccorsa perché da qualche mese la direzione sanitaria ha chiuso il punto di primo intervento.

Da sindaco ho chiesto informazioni su quanto accaduto, anche alla luce dell'intervento della nostra Polizia Municipale

Ho appreso che la signora è stata soccorsa dal marito, che era con lei e che ha tentato un massaggio cardiaco. I nostri agenti della Polizia Municipale mi hanno riferito, inoltre, che una vota arrivati sul posto hanno allertato subito il 118, ma l’ambulanza è arrivata dopo oltre mezz'ora. Quanto è accaduto è gravissimo. Chi deve intervenire lo faccia per evitare che tragedie simili si verifichino ancora».

«Premesso - prosegue il primo cittadino - che la battaglia per il pronto soccorso è trasversale e va al di là delle ideologie, non sento di riversare responsabilità sui medici che lavorano nell'ospedale "Mauro Scarlato". Sono gli unici a non avere colpe, essendo anche loro vittime di una sanità che non tutela i diritti di nessuno.

Bisogna subito riaprire il punto di primo intervento che è stato chiuso e riorganizzare il servizio 118

In un paese normale e civile un’ambulanza deve intervenire in pochi minuti, anche con la presenza a bordo del medico rianimatore. Tutti sanno che il 118 in questa Regione è composto solitamente da un autista, da un operatore sanitario e, nella migliore delle ipotesi, da un infermiere.

Pertanto, auspico che questo episodio tragico possa indurre la Regione, la direzione sanitaria dell’Asl e tutti gli enti preposti a comprendere che va immediatamente disposta la riapertura del punto di primo intervento, i cui lavori sono terminati da tempo. E che va urgentemente riorganizzato il servizio del 118 garantendo che in una città come Scafati, e in una regione come la Campania, lo stesso servizio venga assicurato dal personale sanitario idoneo, dai medici, gli unici qualificati per gestire emergenze come quelle di stamattina.

Seguiremo la vicenda e ci costituiremo, se la famiglia dovesse ritenerlo opportuno, parte civile nella vicenda

Intanto, proprio oggi, dopo numerosi solleciti, sono stato contattato dalla direzione generale dell’Asl Salerno per un incontro che si terrà venerdì prossimo. Mi auguro non sia l’ennesima occasione per ascoltare ancora e solo chiacchiere».

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