ANCONA. Una giovane bengalese di 15 anni, con sogni di diventare stilista e creare abiti straordinari, è stata tragicamente privata del suo futuro lunedì pomeriggio. La tragedia ha avuto luogo quando è precipitata dal terzo piano di una palazzina al Piano, dove viveva con la sua famiglia.

Ieri sera, i medici hanno purtroppo dovuto constatare la sua morte clinica. Dopo tre giorni di agonia, la vita di questa giovane minorenne è giunta a una fine prematura, gettando nell'angoscia anche i suoi familiari. Gli specialisti presso la clinica di Rianimazione dell'ospedale di Torrette hanno dovuto comunicare alla famiglia che la situazione era irrimediabile.

Le indagini

Adesso, spetta alla magistratura fare luce su quanto accaduto in via Capodistria, dove la giovane, appena compiuti gli anni con una festa, è precipitata dal balcone della sua cameretta, affrontando una caduta di almeno una decina di metri. La polizia, conducendo le indagini con le Volanti, ha rinvenuto due pagine di un diario nella cameretta della giovane, che potrebbero fornire informazioni utili all'indagine. Inoltre, emerge un particolare significativo: la ragazza avrebbe dovuto recarsi in ospedale il giorno successivo, ma sembrava molto riluttante. Questa visita medica la aveva evidentemente turbata profondamente.

La domanda sorge spontanea: avrebbe dovuto rivelare qualcosa ai familiari durante questa visita? La salma della giovane è stata posta sotto sequestro giudiziario, e si sta considerando l'opportunità di effettuare un'autopsia.

La procura ordinaria ha aperto un fascicolo già martedì, il giorno successivo all'incidente, e il procuratore di turno, Andrea Laurino, sta valutando se è necessario iscrivere qualcuno nel registro degli indagati. In queste ore, si sta considerando l'ipotesi di incolpare qualcuno per istigazione al suicidio, in seguito alla morte della giovane.

Ancona, secondo un testimone: si è lanciata dal balcone finendo in strada

Sembra che la minorenne si sia gettata dal balcone, almeno secondo un testimone, un residente della zona che la scorse mentre era in bilico sulla ringhiera del balcone, prima di lasciarsi cadere nel vuoto. Il suo grido d'allarme non riuscì a prevenire il tragico evento. La domanda fondamentale rimane: cosa ha spinto questa giovane a togliersi la vita così prematuramente? Cosa la tormentava a tal punto da spingerla a compiere un gesto così estremo?

Al momento dell'incidente, in casa c'erano la madre, la sorella e due fratellini, mentre il padre era al lavoro e il fratello stava tornando a casa. La giovane si trovava nella sua cameretta, con le ciabatte ai piedi, indossando una felpa e dei jeans.

Nell'ultimo periodo, sembrava essere diventata più silenziosa. Aveva condiviso con un'assistente sociale la sua preoccupazione riguardo al prossimo viaggio in Bangladesh programmato dai familiari per una durata di tre mesi. Le preoccupava la possibilità di non completare l'anno scolastico a causa di questo viaggio.

Nonostante il fratello abbia dichiarato che la data del viaggio non fosse ancora stabilita e che nessuno l'avesse costretta a partire, sembra che vi fosse inquietudine riguardo a questo imminente evento. I vicini di casa avevano sentito frequenti dispute in famiglia, e sembra che la giovane, nonostante la famiglia fosse di fede musulmana, non amasse indossare il velo. Secondo il fratello, "Mia sorella era libera di fare tutto, non siamo una famiglia rigida, lei è sempre stata libera di scegliere come vivere la sua vita".

Interrogati i familiari

La polizia, dopo l'accaduto, ha sentito a lungo i familiari e i gli adulti che gravitano attorno a lei. La 15enne era stata ricoverata in prognosi riservata ma non si è più ripresa. È probabile che sulla salma il pm Andrea Laurino disponga l'autopsia. (Fonte: IlrestodelCarlino)

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