Esplode macchinario in un oleificio, Raffaele Sardano muore a 38 anni sotto gli occhi dei colleghi. Lascia la moglie e una figlia piccola
Un altro giovane papà che non vedrà crescere la sua bambina, l'ennesimo incidente sul lavoro che spezza il futuro. Il dramma è accaduto in un oleificio situato sulla provinciale 231 tra Canosa di Puglia e Andria. Stando ai primi riscontri, un macchinario sarebbe esploso, provocando la morte dell'uomo.
La vittima si chiamava Raffaele Sardano ed aveva solo 38 anni. L'uomo stava svolgendo le sue mansioni quando è stato colpito da un'esplosione del tubo in acciaio di un macchinario utilizzato per filtrare l'acqua dall'olio. Si suppone che l'esplosione sia stata causata dalla troppa pressione nell'impianto, ma ulteriori accertamenti saranno necessari per chiarire la dinamica e le cause precise di questo tragico incidente sul lavoro.
Raffaele Sardano è morto immediatamente
La causa, secondo i primi riscontri è attribuibile ad un violento trauma cranico. Purtroppo, nonostante i soccorsi del 118, non è stato possibile salvarlo. Sul luogo dell'incidente sono giunti agenti di polizia, compresi gli esperti della Scientifica, i vigili del fuoco e il personale dello Spesal della Asl Bat. Il macchinario coinvolto, che sembra essere parzialmente danneggiato, è stato posto sotto sequestro per ulteriori indagini.
Il cordoglio del sindaco di Andria
La sindaca di Andria, visibilmente colpita, ha espresso il cordoglio della città per la tragica perdita di Raffaele Sardano, sottolineando quanto sia inaccettabile che incidenti mortali sul lavoro possano ancora verificarsi. Ha sottolineato la difficoltà di affrontare situazioni simili come sindaco e ha offerto le condoglianze alla famiglia del defunto, sottolineando quanto sia impossibile immaginare il loro dolore.
"Ciao Raffaele, la città si stringe attorno al dolore della tua inaccettabile scomparsa. Non è mai facile fare il sindaco quando ti raggiungono notizie come questa; non è facile trovare le parole, non ce ne sono… È impossibile immaginare il dolore che colpisce la famiglia. Morire sul lavoro non dovrebbe essere possibile eppure continua ad accadere. La dinamica è in corso di accertamento, seguiremo gli sviluppi - spiega la prima cittadina - Ma nulla ti porterà di nuovo all’affetto dei tuoi cari. Siamo sconvolti. A tua moglie, alla vostra piccola bimba; a chi ti ha conosciuto; alla creatura che non vivrà il tuo sorriso; ai tuoi genitori, quanto strazio seppellire un figlio, quanta violenza; al tuo mondo l’abbraccio della Città, senza parole".