Coppia intossicata dopo la pizza: Gerardina morta per il pesticida nell'azienda del marito
Gerardina Corsano non è morta per intossicazione da pizza. E' quanto oramai ritengono più che certo gli inquirenti. Dopo aver preso in considerazione le analisi condotte dall'Istituto Superiore della Sanità di Roma sui campioni d'alimenti del ristorante, gli inquirenti hanno optato per un cambio
C'è un elemento aggiuntivo che ha aiutato a smentire la possibile presenza del botulino ed è emerso dall'esame dei campioni prelevati dallo stomaco di Angelo Meninno, condotto al Cotugnodi Napoli.
Le indagini
Così, l'attenzione degli investigatori si è concentrata sulla possibilità che i materiali utilizzati nell'impresa condotta dalla coppia siano stati contagiati. Gli alimenti consumati nei giorni precedenti all'ospedalizzazione dei coniugi, nonché gli alimenti presenti nella loro casa, stanno subendo un esame da parte degli investigatori.
Al momento, si aspettano i risultati dell'autopsia eseguita sul cadavere di Gerardina che potrebbero confermare quella che gli inquirenti seguono come una nuova pista.
All'inizio messe sotto inchiesta Pina Scaperrotta e Luigi Trancuccio assieme al medico dell'ospedale Gaetano Lisetta come possibili responsabili di un caso di omicidio colposo. Si riteneva infatti che la causa potesse essere una presunta intossicazione verificatasi nel loro ristorante.
Oggi i funerali di Gerardina ad Ariano
Funerali riservati per Gerardina Corsano, questa mattina, alle ore 10, presso la chiesa Santissima Addolorata di Difesa Grande di Ariano Irpino officiati da Padre Paul Gumala.
Le parole degli avvocati di Angelo Meninno: “La vicenda è complessa – riprende l’avvocato Giovanni Pratola – una giovane donna è morta e il marito ha rischiato di fare la stessa fine. Ma non solo. Sono coinvolti in questa vicenda anche altre persone, i titolari della pizzeria e un medico. Anche loro vivono un proprio dramma. Quando la verità? Ci aspettiamo risposte concrete sostanzialmente da due elementi: i risultati dell’autopsia e la ricostruzione, attraverso le cartelle cliniche, di quanto realmente accaduto in ospedale, in occasione del primo e del secondo accesso. Quali protocolli sono stati applicati, perché non è stato possibile salvare Gerardina?“.