"Non consumate la Coca Cola, c'è un lotto contaminato dalla legionella. Hanno già ricoverato 28 persone intossicate in ospedale". Questo messaggio diffuso tramite WhatsApp nelle ultime ore sta generando preoccupazione tra i consumatori. Tuttavia, si tratta di una falsa notizia che si è diffusa online.

Secondo quanto riportato da Fanpage.it, la fake news diventata virale ha spinto l’Ospedale Antonio Cardarelli, l’ospedale Cotugno e l’ospedale pediatrico Santobono a smentire categoricamente l'esistenza di casi di intossicazione legati alla Coca Cola. È stato specificato che la legionella non si trasmette attraverso l'ingestione, bensì per via aerea.

Uno dei messaggi vocali diffusi come bufala nelle chat afferma: "Un avviso importante: mia cugina, che lavora al Cardarelli, mi ha contattato. Ci sarebbero 24 persone intossicate dalla Coca-Cola. Evitate di berla, sembra ci sia un lotto contaminato dalla legionella. Sto cercando di avvisare più persone possibili". Ma è tutto falso, non vi è nessun caso di Coca Cola contaminata a Napoli.

Casi isolati di possibile contaminazione con la Coca Cola ma si tratta della Croazia

Coca-Cola HBC ha proceduto al ritiro di alcuni lotti di Coca-Cola e acqua aromatizzata in Croazia, in seguito a segnalazioni di lesioni all’esofago e allo stomaco, oggetto di investigazione da parte delle autorità locali. La decisione è stata presa in seguito a un provvedimento dell’Ispettorato di Stato croato, coinvolgendo un lotto di Coca-Cola Original Taste in bottigliette da 500 ml e due lotti di Römerquelle Emotion Blueberry Melograno da 330 ml. La multinazionale ha affermato che le analisi interne non hanno evidenziato anomalie.

Tutto ha avuto inizio durante il fine settimana, quando un uomo è stato ricoverato dopo aver consumato un bicchiere di acqua aromatizzata Römerquelle Emotion in un locale di Fiume. Il ministro della Salute, Vili Beroš, ha riferito che altre 13 persone hanno manifestato sintomi dopo aver bevuto bevande Coca-Cola, anche se le indagini mediche non hanno confermato lesioni. In un'intervista alla tv croata HRT, il ministro ha dichiarato che "molte cose sono insolite nel caso, ma ci sono certezze riguardo alla possibile causa".

Tuttavia, le indagini delle autorità non hanno rivelato anomalie né nella Coca-Cola né nell’acqua aromatizzata. Secondo quanto riportato da Reuters, l'acidità delle bevande non sarebbe sufficiente a causare lesioni. Tutti i parametri analizzati, tra cui metalli, pesticidi e additivi, risultavano nella norma, confermando i risultati delle analisi interne della compagnia.

Le indagini si concentrano adesso sulla bottiglia di Römerquelle Emotion consumata dal primo individuo. Secondo fonti di Reuters, le analisi dell’Ispettorato di Stato avrebbero evidenziato tracce di "un qualche tipo di detergente o sgrassante". Al momento, le indagini cercano di stabilire se si sia trattato di un incidente o di un gesto intenzionale. Il caso Coca Cola comunque resta isolato alla Croazia.

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