Nel recente confronto tra gli Usa e la Cina, Joe Biden ha definito Xi Jinping un "dittatore", suscitando reazioni immediate da parte della Cina. Il presidente statunitense ha spiegato che questa definizione deriva dal fatto che Xi governa un Paese comunista, caratterizzato da una forma di governo completamente diversa da quella degli Usa.

Tuttavia, la Cina ha respinto fermamente questa etichetta, definendola "estremamente sbagliata" e una "manipolazione politica irresponsabile". La portavoce del ministero degli Esteri cinese, Mao Ning, ha aggiunto che ci sono sempre individui con secondi fini che cercano di seminare discordia tra Cina e Stati Uniti, ma che tali tentativi non avranno successo.

L'incontro tra Biden e Xi

Caratterizzato da un tono complessivamente positivo, con i due presidenti che hanno concordato sulla necessità di ripristinare le comunicazioni di alto livello. Comprese quelle militari, congelate da circa 10 mesi. Durante la conferenza stampa successiva all'incontro, Biden ha ribadito la sua considerazione di Xi come "dittatore", sottolineando le differenze fondamentali nei sistemi di governo tra i due Paesi.

Questa dichiarazione di Biden ha suscitato tensioni e ribattute da parte della Cina, evidenziando le divergenze nelle percezioni reciproche tra le due nazioni. La questione della definizione di Xi come "dittatore" si inserisce in un contesto più ampio di tensioni e sfide nelle relazioni tra Usa e Cina.

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