Filippo Turetta: "Mi sono puntato più volte il coltello alla gola, ma non ce l'ho fatta"
Filippo Turetta, in un percorso apparentemente senza meta, ma con un intento sinistro, ha cercato disperatamente un luogo per porre fine alla sua vita dopo aver commesso l'atroce delitto ai danni di Giulia.
La sua odissea è terminata quando le autorità tedesche lo hanno rintracciato nella sua Punto nera lungo l'autostrada Berlino-Monaco, a 180 chilometri dalla capitale.
La confessione di Filippo Turetta
Durante l'interrogatorio con la polizia tedesca, Turetta ha confessato il terribile omicidio di Giulia e ha rivelato il suo intenzionato tentativo di suicidio con un coltello da cucina, ritrovato nella sua borsa marsupio, con tanto di guanti. "Mi sono puntato più volte il coltello alla gola… avrei voluto schiantarmi," ha dichiarato il giovane, descrivendo il suo stato d'animo al momento dell'arresto.
La fuga di Turetta non era guidata da una meta fisica, ma da un disperato desiderio di sfuggire al mondo dopo l'omicidio di Giulia. Nel suo viaggio di oltre mille chilometri attraverso la pianura veneta e friulana, ha cercato di liberarsi del corpo della vittima, ritrovato rannicchiato in una zona rocciosa vicino a Piancavallo.
#giuliacecchettin si sentiva in colpa per averlo lasciato, questa cosa la uccideva ed invece l’ha uccisa lui: il lupo travestito da ‘nonnina’ che si mangia cappuccetto rosso. #filippoturetta potrebbe essere mio fratello, mio figlio ma io non ce la faccio a perdonarti #chilhavisto pic.twitter.com/USFl9HnWZq
— Nunzia D'Aniello (@NunziaDAniello5) November 22, 2023
Il giovane ha trascorso sei giorni vagabondando a bordo della sua auto, con pochi euro in tasca e l'idea di compiere un gesto estremo, che, tuttavia, non ha mai avuto il coraggio di realizzare. La sua corsa è giunta al termine insieme alla benzina e ai soldi esauriti, lasciandolo con solo pochi euro rimasti.
La polizia tedesca
Ha esaminato attentamente la sua persona e la sua borsa, notando la mancanza di macchie sospette sui vestiti, ad eccezione di tracce apparentemente ematiche su un cambio e un paio di scarpe. Turetta, con ferite a una caviglia e alle mani, ha acconsentito al trasferimento in Italia, dove sarà sottoposto a custodia cautelare nazionale.
L'autopsia sul corpo di Giulia è prevista per l'1 dicembre mentre le indagini proseguono
I video registrati dalle telecamere di Fossò sono al vaglio degli inquirenti, mirando a ottenere maggiori dettagli sull'aggressione avvenuta alle 23.40 e sui successivi movimenti dell'auto nella zona. Gli inquirenti stanno valutando l'eventuale aggravante della premeditazione del delitto, cercando di comprendere appieno gli eventi che hanno portato a questa tragedia. (Fonte IlCorrieredellasera)