Filippo Turetta, detenuto per l'omicidio di Giulia Cecchettin, mostra segni di ira secondo quanto riportato dal carcere di Halle, dove è recluso dal 20 novembre scorso.

Domani 25 novembre, Turetta farà ritorno in Italia: sarà prelevato dalla sua cella a Francoforte e trasportato a Venezia attraverso un volo militare programmato per le 10.45. Il suo interrogatorio da parte del Gip è previsto dopo il suo arrivo.

Insieme a Turetta, verrà trasferita anche la sua auto attualmente custodita in una rimessa a dieci chilometri da Halle. Gli inquirenti italiani avranno accesso al veicolo a partire dal 27 novembre. Le forze dell'ordine tedesche forniranno anche i verbali dell'arresto di Turetta, nei quali il 22enne ammette l'omicidio di Giulia Cecchettin, dichiarando di aver ucciso la sua fidanzata e manifestando l'intenzione di togliersi la vita.

Da quando è stato rinchiuso, Turetta ha mantenuto il silenzio. Durante l'interrogatorio, non ha mai discusso dell'omicidio, rimanendo in silenzio per lunghi periodi, secondo quanto riferito dall'inviato di "Mattino Cinque News".

Sul comportamento di Turetta emergono informazioni contrastanti. Fonti vicine al carcere di Halle suggeriscono che la sua condotta abbia subito variazioni. Inizialmente rifiutava il cibo e non parlava con nessuno, nemmeno con i suoi legali. Successivamente, sembra che si sia calmato, sebbene si siano verificati ancora episodi di ira, durante i quali Turetta, sempre mantenuto in isolamento dalla sua reclusione, ha manifestato il desiderio di uscire dal carcere.

Filippo Turetta - La visita psichiatrica

Filippo Turetta sarà sorvegliato a vista per evitare rischi legati “alla sicurezza”, ma anche “per vigilare su possibili rischi autolesivi”. È questa la prassi che vige nelle carceri italiani e che, da quanto apprende l’Adnkronos, verrà messa in atto dietro le sbarre di Santa Maria Maggiore. Lo studente, che compirà 22 anni a dicembre, sarà visitato dal medico. Poi dallo psicologo (potrebbe essere valutata la visita anche da parte di uno psichiatra) per valutare il “rischio suicidario”.

Dato il clamore mediatico e anche il reato di cui è accusato, per il giovane sembra prospettarsi, oltre all’isolamento “anche una sorveglianza a vista 24 ore su 24 ore”. Dopo l’interrogatorio del pm, anche su richiesta della difesa, il giudice potrebbe predisporre altre misure a garanzia dell’arrestato.

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