Il 22enne accusato dell'omicidio di Giulia Cecchettin giunge nel paese, scortato dalle autorità e con cambiamenti nel suo team legale

Filippo Turetta, il giovane coinvolto nell'omicidio di Giulia Cecchettin, è finalmente atterrato in Italia. L'aereo militare che lo trasportava ha toccato terra all'aeroporto di Venezia proveniente da Francoforte. Il 22enne è stato immediatamente consegnato alle autorità italiane, incatenato alle mani e ai piedi, e condotto negli uffici della polizia di frontiera. Successivamente, è stato scortato dai carabinieri al carcere di Verona, dove dovrà affrontare interrogatori e procedimenti giudiziari in arrivo.

Accolta la richiesta di estradizione, Turetta è giunto a Verona

La sua trasferta è avvenuta dopo che la Germania ha accolto la richiesta di estradizione, dando il via al suo trasferimento. La notifica dell'ordinanza cautelare per omicidio volontario aggravato e sequestro di persona è avvenuta all'aeroporto di Venezia. Martedì è previsto l'interrogatorio ufficiale da parte del giudice.

Appena atterrato, Turetta è stato condotto al carcere di Verona a bordo di un'auto con vetri oscurati, circondato da un forte dispiegamento di sicurezza dei carabinieri. L'area è stata transennata per evitare la presenza di curiosi e media, ma nonostante ciò, alcuni presenti hanno espresso la loro indignazione al suo arrivo.

Secondo quanto dichiarato dalle autorità carcerarie, i primi giorni di permanenza di Turetta saranno trascorsi nell'infermeria per valutazioni psicologiche e psichiatriche. Successivamente, sarà trasferito in un reparto dedicato ai detenuti accusati di reati particolarmente gravi e socialmente riprovevoli, dove non entrerà in contatto con altri detenuti.

La direttrice del carcere di Verona, Francesca Gioieni, ha descritto Turetta come tranquillo e ha affermato che si stanno seguendo tutte le procedure standard applicate agli altri detenuti.

Il suo avvocato, Giovanni Caruso, dopo il primo incontro in carcere, ha sottolineato il disagio e lo sconcerto del giovane. Il legale inoltre ha pianificato l'accesso agli atti del fascicolo processuale per predisporre una strategia di difesa.

Inoltre, il suo avvocato d'ufficio, Compagnone, ha rinunciato al suo incarico, lasciando la difesa esclusivamente nelle mani di Caruso. Ha sottolineato che non vi è alcun legame con le controversie relative a video caricati su Internet e il suo lavoro.

La vicenda continua a suscitare interesse e tensione, e l'interrogatorio previsto martedì sarà cruciale per gettare luce sulla situazione e i dettagli dell'accaduto. La permanenza di Turetta nel carcere di Verona si svolgerà sotto stretta sorveglianza e con procedimenti legali in corso che lasceranno ancora molti interrogativi irrisolti.

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