Una tragica vicenda si è consumata a Padova, dove Silvia Tecchio, 42enne di Piazzola sul Brenta, ha perso la vita a seguito di un'ozonoterapia. L'autopsia eseguita dal medico legale Antonello Cirnelli ha confermato che durante la seduta, l'ago utilizzato per l'infiltrazione avrebbe iniettato il gas direttamente nel midollo spinale, raggiungendo il cervello e causando un ictus con pneumoencefalo, un accumulo di aria tra cervello e membrane.

Il procuratore Marco Brusegan ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo, indagando il medico responsabile dell'infiltrazione, il dottor Luca Rigobello, 72enne residente a Costa in provincia di Rovigo. La segnalazione è giunta in procura dalla Direzione sanitaria dell'Azienda ospedaliera di Padova, dove Silvia Tecchio è deceduta dopo cinque giorni di coma.

Il medico legale Cirnelli avrà 60 giorni per completare la relazione finale sull'autopsia, nel frattempo il procuratore ha acquisito la cartella clinica. Silvia Tecchio si sottoponeva alle terapie presso Villa Medea, una struttura privata a Padova, completamente estranea all'incidente. Il dottor Rigobello, specialista in Neurochirurgia, è tra i professionisti che operano in questa struttura.

Il dramma di Silvia Tecchio

La seduta di ozonoterapia, avvenuta il 10 novembre, ha avuto esiti drammatici. La donna è stata trasferita d'urgenza all'Azienda ospedaliera, dove la Tac ha rivelato la presenza di aria nel cervello. Nonostante i tentativi di salvataggio, Silvia Tecchio è deceduta il 15 novembre.

La terapia con ozono era impiegata per trattare un'ernia del disco. Resta ora da capire se il neurochirurgo ha seguito correttamente i protocolli e le procedure durante l'infiltrazione. La famiglia di Tecchio, nella ricerca di giustizia, ha incaricato due legali e nominato consulenti per indagare sull'accaduto. (Fonte: IlMattinodiPadova)

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