L'autopsia sul corpo di Giulia Cecchettin, la giovane vittima dell'aggressione mortale da parte di Filippo Turetta, è durata oltre 14 ore. La complessità dell'indagine determinata dal gran numero di coltellate inflitte alla 22enne, rendendo difficile per i periti stabilire se tutte le ferite fossero attribuibili agli attacchi di Turetta o se parte di esse risultasse da movimenti difensivi compiuti dalla vittima.

L'esame autoptico si è concluso venerdì 1 dicembre, e oggi i magistrati hanno concesso il nulla osta per la restituzione della salma alla famiglia. Il funerale di Giulia Cecchettin si terrà martedì 5 dicembre nella chiesa di Santa Giustina a Padova alle 14, con la partecipazione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Dai dettagli emersi, Turetta avrebbe utilizzato un solo coltello per commettere l'omicidio, escludendo l'uso del coltello spezzato trovato nel parcheggio di Vigonovo. Analisi successive confermeranno se il coltello da cucina, con una lama da 12 centimetri, rinvenuto nell'auto di Turetta, effettivamente usato per infliggere almeno una ventina di coltellate alla vittima.

Sul corpo di Giulia Cecchettin non vi era alcun segno dello scotch

Sull'uso dello scotch, l'autopsia non avrebbe rilevato tracce evidenti di legature sul corpo di Giulia Cecchettin. Il nastro adesivo acquistato da Turetta on line, ritrovato nella zona dell'aggressione a Fossò con tracce di capelli, potrebbe aver avuto un ruolo diverso da quello inizialmente ipotizzato.

L'esame necroscopico ha evidenziato una frattura cranica causata dalla caduta a terra di Giulia durante l'aggressione a Fossò, ma la causa del decesso è stata attribuita al dissanguamento. Ulteriori analisi del Ris di Parma sono attese per confermare i dettagli dell'omicidio.

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