Il caso della "finta beneficenza" affossa i negozi di Chiara Ferragni: a Roma nonostante il Natale lo store è deserto

Negli affollati negozi del centro di Roma, il fervore natalizio è tangibile mentre le persone si affrettano per gli ultimi acquisti. Tuttavia, una scena diversa si presenta nello shop di Chiara Ferragni in via del Babuino, dove regna il silenzio. L'uomo della security, vestito di nero, custodisce l'apertura e la chiusura delle porte, ma i clienti sono scarsi.

In un'ora di osservazione, solo una bustina con il simbolo caratteristico del brand dell'influencer è stata avvistata tra le 13.30 e le 14.30. La polemica legata al pandoro, particolarmente velenosa durante il periodo natalizio, ha fatto sentire la sua eco anche qui.

L'iniziale avventura romana del negozio sembrava promettente, con la sponsorizzazione di un minibus elettrico Atac dipinto di rosa, attirando l'attenzione dei fan. Tuttavia, dopo l'inciampo nell'incontro a pagamento con i clienti, la normale atmosfera di uno degli ambienti più esclusivi della Capitale si è offuscata. Mentre molte marche di lusso attirano passanti, il colpo assestato dall'Antitrust a Chiara Ferragni ha cambiato lo scenario.

All'interno del negozio, i commenti si fanno sentire: chi entra senza comprare e chi osserva con sospetto il civico 152. Una conversazione tra due passanti riflette l'impatto delle recenti controversie: "Oh, ma non sapevo che ci fosse il negozio della Ferragni a Roma. Vuoi entrare?", chiede uno. "Non sai cosa è successo?" risponde l'altro, innescando una discussione sul beneficenza-gate.

Una sola acquirente esce con una bustina del brand, rifiutandosi di commentare e limitandosi a un sorriso. La ragazza, una fan, esprime un "tutta invidia" mentre si allontana, diretta verso via del Corso. Poco dopo, intorno alle 14.37, fa il suo ingresso una ragazzina di 16 anni, carica di fretta con il suo piccolo acquisto. Una scelta di regalo sicuramente più modesta rispetto ai pandori in mezzo alla polemica, venduti anche a 600 euro su eBay.

Nel frattempo, la scena si evolve fuori dal negozio di Chiara Ferragni. Sorrisi e smorfie accompagnano il passaggio della gente che si trova a passeggio con le buste, ognuna con il nome delle grandi case di moda. Gucci, Balenciaga, Celine, Louis Vuitton. Ma anche Zara e Foot Locker. L'alta moda, la moda veloce e lo streetwear si incrociano di fronte al negozio di Chiara Ferragni, ma sembrano proseguire per la loro strada.

Alcuni, più per curiosità che per altro, commentano la scena. "Dopo tutto ciò che è successo, è strano vedere il nome stampato", osserva Giacomo Cappellini, ma viene interrotto dalla sua compagna. C'è ancora tanto da fare in vista del Natale, ma non da Chiara Ferragni, conclude con una risata dirigendosi verso piazza del Popolo.

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