Il comunicato stampa e l'etichetta: così Chiara Ferragni ha costruito 'l'errore di comunicazione'
"Pandoro-gate" di Chiara Ferragni: le divisioni degli italiani e la verità nascosta dietro la vicenda legata all'influencer
La vicenda del "pandoro-gate" ha diviso gli italiani, suscitando dibattiti accesi su Chiara Ferragni e l'Antitrust. La questione ha polarizzato il pubblico, dividendo tra sostenitori e critici della celebre influencer, generando così un acceso confronto tra chi sostiene la sua colpevolezza e chi difende la sua presunta innocenza.
Mentre i sostenitori della Ferragni sono numericamente superiori, esiste un gruppo rumoroso di detrattori che, nonostante siano in minoranza, fanno sentire la propria voce. Le argomentazioni a favore della sua "buona fede" spesso omettono o distorcono gli indizi raccolti dall'Antitrust, cercando di plasmare una narrativa favorevole a lei.
Uno degli elementi centrali è rappresentato dal cartiglio presente sul pandoro. Mentre alcuni difensori della Ferragni insistono sul fatto che il testo non abbia esplicitamente collegato la vendita del pandoro alla donazione all'ospedale, ciò non esclude il legame tra la campagna pubblicitaria e la raccolta fondi. La Ferragni ha ricevuto 1 milione di euro per il suo coinvolgimento pubblicitario, sottolineando che si trattava di un'operazione commerciale.
Inoltre, l'Antitrust ha riportato un comunicato stampa del novembre 2022, diffuso da numerose testate giornalistiche, affermando chiaramente che le vendite del pandoro avrebbero finanziato una ricerca promossa dall'Ospedale Regina Margherita di Torino. Documenti interni di Balocco testimoniano un coinvolgimento diretto del team Ferragni nella formulazione del messaggio pubblicitario.
La questione è dunque più complessa di quanto appaia a prima vista, con prove documentali che sollevano dubbi sulla versione difensiva della Ferragni. La sua difesa, di fronte a queste evidenze, potrebbe incontrare delle difficoltà nel sostenere la sua posizione in tribunale.