Una tragica vicenda ha colpito la città di Ravenna, dove una donna di 44 anni è morta poco dopo aver ricevuto una puntura cervicale. Il decesso è avvenuto tra martedì 29 e mercoledì 30 aprile 2025, dopo che la donna, di origine sudamericana e residente in zona, si era recata in ambulatorio per sottoporsi a un’iniezione a scopo terapeutico.
Poco dopo la somministrazione del farmaco, la donna ha iniziato a sentirsi male. Le sue condizioni si sono aggravate nel giro di poche ore, costringendola a recarsi al pronto soccorso. Successivamente è stata trasferita in una clinica privata nel comprensorio lughese, dove è purtroppo deceduta.
Morte dopo puntura cervicale a Ravenna: la Procura apre un fascicolo
Alla luce dell’accaduto, la Procura di Ravenna ha aperto un fascicolo contro ignoti con l’ipotesi di omicidio colposo. L’obiettivo è stabilire se vi siano state negligenze, errori procedurali o reazioni avverse non previste al trattamento somministrato. La salma della donna è stata posta sotto sequestro per consentire l’esecuzione dell’autopsia, ritenuta essenziale per stabilire la causa esatta del decesso.
Le cartelle cliniche sono state sequestrate sia presso l’ambulatorio dove è stata effettuata la puntura cervicale, sia presso il pronto soccorso e la clinica privata, per ricostruire l’intera catena degli eventi e verificare le modalità con cui è stato gestito il caso.
Le ipotesi investigative: errore medico o reazione avversa?
Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti c’è una possibile reazione allergica al farmaco, un errore nell’esecuzione della puntura cervicale, oppure un malessere indipendente, che però si è manifestato subito dopo l’iniezione. Tutti gli scenari sono al momento oggetto di analisi da parte degli investigatori e dei consulenti tecnici incaricati.
L’autopsia, affidata a un medico legale di riferimento, dovrà chiarire se ci sia un nesso causale diretto tra la puntura cervicale e la morte della donna. I risultati dell’esame autoptico potrebbero aprire la strada a eventuali responsabilità professionali.
Comunità sconvolta, familiari in attesa di risposte
La notizia ha generato profondo sgomento nella comunità. La donna era conosciuta e stimata, e ora i suoi familiari attendono risposte concrete. La loro speranza è che, attraverso le indagini, venga fatta piena luce sui fatti e che si possa accertare con chiarezza se la morte sia stata evitabile.
Nel frattempo, l’intero personale coinvolto è stato messo a disposizione delle autorità per chiarimenti. L’inchiesta è in pieno svolgimento e si attendono i primi riscontri medico-legali nei prossimi giorni.