📍 Luogo: Trento
Zoe Anne Guaiti, 39 anni, residente ad Arco e madre di due figli, è morta lunedì 6 maggio 2025 durante un parto d’urgenza all’ospedale Santa Chiara di Trento. La donna, incinta al sesto mese, aveva accusato nei giorni precedenti sintomi preoccupanti come febbre alta e malessere generale. La situazione è precipitata rapidamente e, quando le sue condizioni si sono aggravate, è stato richiesto il trasporto in elicottero al pronto soccorso dell’ospedale trentino.
La corsa in ospedale e la tragedia in sala parto
All’arrivo al Santa Chiara, Zoe è stata immediatamente presa in carico dall’equipe medica. I sanitari hanno individuato una grave infezione in corso e disposto un parto d’urgenza per tentare di salvare sia lei che il bambino. Purtroppo, nonostante l’intervento tempestivo e i massimi sforzi dei medici, né la madre né il nascituro sono sopravvissuti. Il decesso è avvenuto in sala parto, a causa di uno shock settico ad evoluzione rapidissima.
Dolore e cordoglio nella comunità
Zoe era molto conosciuta e stimata nella sua comunità. La notizia della sua morte ha generato profondo sconforto ad Arco, dove viveva con il marito e i figli. Numerosi messaggi di cordoglio sono apparsi sui social e nei luoghi frequentati dalla famiglia. I cittadini si sono stretti attorno ai familiari, colpiti da un dolore tanto improvviso quanto devastante.
Accertamenti in corso
Le autorità sanitarie hanno disposto l’autopsia per determinare con esattezza le cause del decesso. Gli accertamenti serviranno a chiarire se vi sia stato un evento clinico imprevedibile o se siano emerse complicazioni non gestibili nel breve tempo a disposizione. Al momento non si ipotizzano responsabilità mediche dirette, ma gli accertamenti proseguiranno nei prossimi giorni.
Una tragedia che solleva domande
La morte di Zoe Anne Guaiti riaccende l’attenzione sulle complicanze in gravidanza e sui casi di setticemia fulminante, eventi rari ma gravissimi che possono colpire in modo improvviso anche donne giovani e in salute. I medici invitano alla prudenza e all’importanza di segnalare tempestivamente ogni sintomo anomalo, anche in fasi avanzate della gestazione.
