📍 Luogo: Afragola
«Siamo distrutti. Martina era come una figlia per noi». Con la voce spezzata, Domenico Tucci, padre di Alessio Tucci, il 19enne che ha confessato di aver ucciso la ex fidanzata Martina Carbonaro, ha parlato per la prima volta con i giornalisti all’indomani del tragico omicidio avvenuto ad Afragola, in un casolare abbandonato nei pressi dell’ex stadio Moccia.
Il padre del ragazzo ha chiesto scusa alla famiglia della vittima, ma ha anche raccontato un retroscena che, seppur non giustificabile, fornisce un contesto emotivo in cui è maturato il gesto estremo. «Alessio era sconvolto. Aveva scoperto che Martina stava chattando con un altro ragazzo. Voleva sapere chi fosse», ha dichiarato Tucci ai microfoni, difendendo il figlio: «Era innamorato, non ossessionato».
Le parole dei genitori di Alessio: «Avevamo notato un cambiamento»
Anche la madre del ragazzo, secondo quanto riferito dal marito, aveva espresso preoccupazioni. «Mia moglie aveva detto alla madre di Martina di fare attenzione, perché aveva notato che frequentava più di un ragazzo», ha spiegato il padre di Alessio. Un campanello d’allarme che però non è bastato a evitare la tragedia.
Il 19enne, muratore saltuario, è crollato durante l’interrogatorio dei carabinieri, dopo ore di pressing. Davanti agli inquirenti ha confessato tra le lacrime: «Mi aveva lasciato». Poi la drammatica ammissione: ha colpito Martina con una pietra, almeno quattro volte al volto e alla testa.
Femminicidio Martina Carbonaro – La dinamica del delitto: nessuna violenza sessuale
Il delitto di Martina Carbonaro, 14 anni appena, è stato brutale. Secondo quanto emerso dall’autopsia, la ragazza è morta dissanguata dopo una lunga agonia, come confermato dal medico legale. Non sono stati rilevati segni di violenza sessuale, ma la violenza dell’aggressione fisica ha lasciato un quadro raccapricciante.
L’omicidio ha scosso profondamente l’intera comunità di Afragola e l’opinione pubblica nazionale. Un femminicidio consumato in giovane età, che porta alla luce il tema del possesso, del controllo e della gelosia nei rapporti tra adolescenti, e che interroga le famiglie, la scuola e le istituzioni sulla prevenzione della violenza giovanile.
Un’intera comunità sotto choc: «Nessuna ombra può giustificare un delitto così»
Le parole del padre di Alessio Tucci, pur nella loro disperazione, hanno sollevato polemiche. In molti hanno visto nell’insinuazione sulla vita privata di Martina un tentativo inaccettabile di spostare l’attenzione dalla responsabilità del gesto. La realtà è che nessun comportamento, nessuna chat, nessun presunto tradimento può in alcun modo giustificare l’omicidio di una ragazza di 14 anni.
Il processo a carico di Alessio Tucci inizierà nei prossimi mesi. Intanto, la famiglia Carbonaro piange la perdita di Martina, mentre la città resta in silenzio, scossa da un dolore che non trova parole.