📍 Luogo: Cornate
Una tragedia improvvisa ha scosso la comunità di Cornate d’Adda, in provincia di Monza e Brianza. Un ragazzo di soli 16 anni, originario del Sudan e residente nel comune lombardo, è morto annegato nel fiume Adda dopo essersi tuffato per cercare sollievo dal caldo torrido di questi giorni.
Secondo quanto ricostruito, l’adolescente si era avvicinato alle sponde del fiume intorno all’una del pomeriggio di giovedì 12 giugno 2025, con l’intenzione di fare un bagno rinfrescante. Ma poco dopo il tuffo, il giovane non è più riemerso dalle acque, probabilmente trascinato dalla forte corrente del fiume.
Il corpo ritrovato a 4 km di distanza
Dopo l’allarme lanciato dai presenti, sono partite immediatamente le operazioni di soccorso. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del nucleo sommozzatori del Comando di Milano, che hanno dato il via alle ricerche lungo il corso dell’Adda.
Il corpo del ragazzo è stato ritrovato solo alcune ore dopo, circa quattro chilometri a valle, nei pressi della Chiesa della Concesa, lungo il tratto della Martesana. Purtroppo, per lui non c’era più nulla da fare: i soccorritori non hanno potuto far altro che constatarne il decesso.
Una comunità sconvolta dal dolore
Il giovane viveva a Cornate con la famiglia, ed era ben integrato nel tessuto sociale locale. La notizia ha colpito duramente i compagni di scuola, gli amici e i vicini, che lo ricordano come un ragazzo gentile, rispettoso e sorridente. Molti si sono radunati nei pressi del luogo della tragedia per portare un fiore o dedicargli un pensiero.
«Aveva caldo e voleva solo fare un bagno per rinfrescarsi» raccontano gli amici, ancora sotto shock per l’accaduto.
Disposta l’autopsia per chiarire le cause della morte
Il magistrato di turno ha disposto l’autopsia sul corpo del 16enne, al fine di accertare con precisione le cause della morte. Anche se l’ipotesi più probabile rimane quella dell’annegamento, non si esclude alcun dettaglio in questa fase delle indagini.
La Procura vuole anche verificare se ci siano eventuali responsabilità legate alla sicurezza del tratto fluviale in cui si è verificata la tragedia, spesso frequentato da giovani nei mesi estivi.
Il richiamo alla prudenza
La morte del giovane rappresenta l’ennesimo tragico episodio legato ai tuffi nei fiumi durante l’estate. Ancora una volta, le autorità invitano alla massima prudenza, ricordando che anche i tratti d’acqua apparentemente tranquilli possono nascondere insidie pericolose, come correnti improvvise, mulinelli o ostacoli sommersi.