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Guerra in Medioriente, l’Iran attacca Israele: quattro civili uccisi e oltre 100 feriti

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Written by Irene Vitturri

16 Giugno 2025

📍 Luogo: Iran

La guerra in Medio Oriente vive in queste ore una delle sue fasi più critiche. Nella notte, l’Iran ha lanciato una massiccia offensiva missilistica contro Israele, colpendo numerose aree del Paese, tra cui Tel AvivHaifa e Petah Tikva. Secondo fonti locali, almeno quattro civili sono rimasti uccisi e oltre 100 persone sono rimaste ferite, due delle quali in condizioni gravi.

Attacco missilistico iraniano: morti e distruzione in Israele

L’attacco dell’Iran è stato rivendicato come “un successo” dalle Guardie Rivoluzionarie, che hanno annunciato l’utilizzo di un nuovo sistema in grado di aggirare le difese israeliane. I missili hanno colpito con precisione diversi bersagli civili. Tre persone – due donne e un uomo di circa 70 anni – sono morte a Petah Tikva, mentre un altro uomo di 80 anni ha perso la vita a Bnei Brak.

La pioggia di missili ha causato ingenti danni materiali, soprattutto nel centro e nel nord del Paese. Le aree più colpite sono Tel Aviv, epicentro economico e culturale di Israele, e Haifa. Le autorità israeliane parlano di “gravi distruzioni” e di una situazione di emergenza, con le unità di soccorso impegnate senza sosta.

Guerra Medioriente – Netanyahu: “Uccisi i vertici dell’intelligence dei Pasdaran”

Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha dichiarato che le forze israeliane hanno reagito colpendo i vertici dell’intelligence dei Pasdaran, come risposta immediata all’offensiva iraniana. Tel Aviv e Haifa sono state teatro di pesanti raid aerei israeliani, con esplosioni che hanno illuminato la notte.

Nel frattempo, fonti israeliane rivelano che la Guida Suprema Ali Khamenei si troverebbe in un bunker sotterraneoper motivi di sicurezza. Si fa strada anche un misterioso “veto americano” a un’operazione mirata contro Khamenei, che solleva interrogativi sull’eventuale coinvolgimento degli Stati Uniti.

Guerra Medioriente – Trump propone a Putin un ruolo di mediatore

L’ex presidente Donald Trump è intervenuto sulla crisi proponendo a Vladimir Putin di svolgere un ruolo di mediatore tra le parti. Trump ha però ribadito che gli Stati Uniti continueranno a sostenere Israele, sottolineando che l’alleanza tra Washington e Tel Aviv è “ferma e incrollabile”. Tuttavia, Emmanuel Macron ha già espresso un netto rifiuto a un possibile coinvolgimento diretto della Francia, mentre Ursula von der Leyen ha invocato una soluzione negoziata.

Il G7 in Canada: de-escalation in cima all’agenda

Il G7 in corso in Canada, a Kananaskis, ha subito l’onda d’urto della crisi in Medio Oriente. Presenti anche la premier italiana Giorgia Meloni, il primo ministro britannico Keir Starmer e il cancelliere tedesco Friedrich Merz, i leader mondiali stanno discutendo possibili iniziative diplomatiche per evitare una guerra su larga scala nella regione.

La crisi ha avuto anche effetti immediati sui mercati: il prezzo del petrolio ha registrato un’impennata, con il Light crude in rialzo dell’1,55% e il Brent dell’1,29%. Segno che il conflitto sta influenzando anche l’economia globale.

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