📍 Luogo: Mosca
Dalla sua San Pietroburgo, il presidente russo Vladimir Putin ha affrontato i temi più caldi dell’attualità internazionale, concentrandosi in particolare sul conflitto in Ucraina e sui rapporti con l’Occidente. Durante un incontro con le principali agenzie stampa mondiali, Putin ha dichiarato che il riarmo della Nato non rappresenta una minaccia per la Russia.
“Non credono nemmeno loro che la Russia stia pianificando un attacco alla Nato”. Ha affermato il leader del Cremlino, sottolineando come le misure difensive dell’Alleanza Atlantica non cambino la posizione di Mosca.
Dialogo con l’Europa: apertura verso la Germania ma scetticismo su Berlino
Nel corso dello stesso intervento, Putin ha dichiarato che Mosca è aperta a eventuali contatti con il cancelliere tedesco Friedrich Merz, anche se ha espresso dubbi sull’efficacia della Germania come mediatore nei negoziati con Kiev. “Non credo che Berlino possa dare un contributo maggiore degli Stati Uniti”, ha aggiunto.
Queste dichiarazioni sembrano voler lasciare uno spiraglio diplomatico aperto, pur rimarcando la supremazia americana nei futuri equilibri negoziali.
Incontro con Zelensky solo a fine trattative: Putin mette in dubbio la sua legittimità
Una delle affermazioni più significative di Putin riguarda un ipotetico incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che il leader russo accetterebbe solo in una fase conclusiva dei negoziati. “Vedrò Zelensky solo alla fine del percorso negoziale, per firmare eventualmente un accordo”, ha detto, ma ha poi lanciato un affondo: “Chi firmerà l’intesa? Zelensky? Il suo mandato è scaduto, la sua legittimità è dubbia”.
Putin ha ricordato che in Ucraina non si sono tenute nuove elezioni a causa della legge marziale. Lasciando intendere che la controparte ucraina potrebbe essere delegittimata nei futuri scenari di pace.
Tensione crescente: ucciso a Madrid un ex consigliere di Yanukovitch
Mentre Putin pronunciava il suo intervento, una notizia ha scosso il fronte ucraino: Andriy Portnov, ex consigliere del deposto presidente filorusso Viktor Yanukovitch, è stato assassinato a Madrid. Il 52enne è stato raggiunto da colpi di arma da fuoco mentre accompagnava i figli all’American School, nel quartiere residenziale di Pozuelo de Alarcón.
Portnov, che tra il 2010 e il 2014 fu vicecapo dell’ufficio presidenziale ucraino, era considerato vicinissimo agli ambienti del Cremlino. Le autorità spagnole indagano sull’accaduto, mentre l’omicidio alimenta nuove tensioni sul piano diplomatico e investigativo.
La Russia mostra i muscoli ma si dice pronta al confronto
Putin, consapevole del clima internazionale sempre più acceso, ha ribadito la disponibilità della Russia al confrontocon le potenze occidentali, pur mantenendo una posizione intransigente sulle linee rosse già tracciate. Il messaggio è chiaro: Mosca è pronta a discutere, ma alle sue condizioni, e con interlocutori che ritiene legittimati e credibili.
Le dichiarazioni del presidente russo arrivano in un momento cruciale, mentre la guerra in Ucraina si avvicina al terzo anno e l’Europa si interroga sulle modalità più efficaci per arrivare a una soluzione duratura del conflitto.