📍 Luogo: Garlasco
Le indagini sull’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto 18 anni fa a Garlasco, si arricchiscono di nuovi scontri e colpi di scena. Questa mattina, 19 giugno 2025, è ripreso in Questura a Milano il confronto tra genetisti ed esperti dattiloscopici, chiamati a riesaminare alcuni reperti considerati cruciali nell’ambito del nuovo incidente probatorio.
I lavori si svolgono presso la sede della Polizia scientifica, su disposizione della gip Daniela Garlaschelli. Qui si sono riuniti i consulenti tecnici nominati dalla Procura e dalle difese, tra cui spiccano nomi noti come Luciano Garofano, ex comandante del RIS di Parma, e Luigi Bisogno, ex ispettore superiore della Polizia. Presenti anche i legali delle parti coinvolte, incluso l’avvocato Massimo Lovati, che difende Andrea Sempio, l’amico del fratello di Chiara su cui si stanno concentrando nuovi accertamenti.
Caso Garlasco – Impronte e tracce biologiche: cosa è emerso finora
Durante l’incontro, gli esperti hanno proseguito l’esame delle impronte digitali, già avviato martedì scorso. Secondo le prime informazioni, non è stata rilevata alcuna traccia ematica nei 24 campionamenti effettuati, né sulla cosiddetta “impronta 10”, una macchia sospetta sulla parte interna della porta di casa Poggi, considerata da tempo un elemento chiave nelle indagini.
Questa impronta, una possibile manata lasciata dall’assassino in fuga, sarà oggetto di un nuovo test con un kit di estrazione più sofisticato, ma non prima dei prossimi giorni.
Rifiuti domestici al centro delle indagini: cosa contengono
Il nodo centrale della giornata, tuttavia, riguarda la spazzatura sequestrata all’interno della villetta in cui Chiara fu uccisa. Si tratta di resti di colazione, tra cui confezioni di Fruttolo, cereali, biscotti, tè e persino un cucchiaino usato. Questi oggetti, mai analizzati finora, potrebbero contenere tracce di Dna utili per dare un volto all’assassino.
I tecnici prevedono, se possibile, di estrarre il Dna da questi rifiuti e confrontarlo successivamente con tamponi prelevati dal corpo della vittima, in particolare con i due profili trovati sotto le unghie di Chiara. Quei profili genetici, per anni considerati inutilizzabili, oggi sono tornati d’interesse investigativo: uno potrebbe appartenere proprio a Sempio, l’altro resta ancora senza nome.
Omicidio Garlasco – L’avvocato di Sempio si oppone: “Niente analisi sulla spazzatura”
Ma è proprio sulla spazzatura che si accende lo scontro più acceso. L’avvocato di Andrea Sempio, Massimo Lovati, ha contestato la legittimità dell’analisi: “Mi oppongo all’apertura della spazzatura: devono farsi autorizzare dal giudice. Non c’è un vero sequestro, non ci credo si conservi spazzatura per 18 anni”.
Secondo il legale, quei reperti non sarebbero stati regolarmente sequestrati da un magistrato. “Non basta un verbale dei carabinieri, serve un provvedimento di sequestro. Chi li ha presi? Dove li hanno tenuti? Ci opporremo alla loro apertura”, ha dichiarato durante un’intervista a Chi l’ha visto?
La replica della difesa di Alberto Stasi: “Il sequestro è regolare”
A controbattere è Giada Bocellari, legale di Alberto Stasi, l’ex fidanzato di Chiara condannato in via definitiva a 16 anni di carcere per l’omicidio. “Abbiamo già prodotto il verbale di sequestro – ha detto –. Era oggetto di discussione, ma ho recuperato il documento e l’ho depositato. La spazzatura era regolarmente sequestrata”.
L’avvocata ha ribadito che l’opposizione della difesa di Sempio è legittima, ma sarà il giudice a decidere. “Le parti esprimeranno le loro osservazioni e i periti valuteranno”.
Il caso, che continua a dividere l’opinione pubblica e il mondo giudiziario, potrebbe ora riaprirsi a nuovi scenari investigativi grazie a elementi mai analizzati prima. La prossima tappa sarà l’attesissima analisi sui due profili genetici rilevati sulle unghie della vittima: un passaggio chiave per arrivare, forse, a una verità definitiva.