📍 Luogo: Napoli
Si chiamava Giovanni Scala, aveva 57 anni e lavorava da tempo nel deposito del ristorante Da Corrado, nella zona di via Peppino De Filippo a Napoli, traversa di via Foria. È lui l’uomo che ha perso la vita nella violenta esplosioneche ha distrutto una parte dell’edificio nel tardo pomeriggio di mercoledì 25 giugno 2025. Giovanni si trovava nel deposito quando, poco dopo le 19:00, una deflagrazione improvvisa – causata con tutta probabilità da una fuga di gasproveniente da alcune bombole – ha fatto crollare il solaio sovrastante.
Rimasto intrappolato sotto le macerie, i vigili del fuoco hanno scavato per ore nel tentativo di salvarlo, guidati anche dalle urla dei familiari che, disperati, lo cercavano tra i detriti. Purtroppo, il corpo di Giovanni è stato ritrovato privo di vita, troppo tardi per sperare in un miracolo.
Giovanni Scala, un uomo amato da tutti: onesto e gran lavoratore
Nel quartiere tutti lo conoscevano e lo ricordano come un uomo “onesto e un gran lavoratore”. Impiegato nella cucina del ristorante Da Corrado, si occupava in particolare della pulizia delle cozze, una mansione che svolgeva con cura e dedizione. Era entrato in servizio da poco, proprio nel momento in cui è avvenuta la tragedia.
Il suo volto si unisce a quello di tante vittime del lavoro, colpito in un luogo che avrebbe dovuto essere sicuro. La notizia della sua morte ha lasciato sgomenti amici, colleghi e l’intero quartiere.
La donna estratta viva e i danni ai ristoranti vicini
Nell’esplosione è rimasta coinvolta anche una donna residente al primo piano dell’edificio. Al momento del crollo è precipitata al piano di sotto. I vigili del fuoco, con l’aiuto di un residente, sono riusciti a estrarla viva dalle macerie. Le sue condizioni sono gravi: dopo un primo ricovero al Vecchio Pellegrini, è stata trasferita all’Ospedale del Mare per un’emorragia interna. Altre tre persone sono state tratte in salvo.
L’esplosione ha causato anche gravi danni ai locali commerciali adiacenti, tra cui il celebre ristorante ‘A Figlia d’’o Marenaro, gestito da Assunta Pacifico. Le nuove sale del ristorante, prossime all’inaugurazione, sono state completamente danneggiate dalle fiamme e dal crollo. Colpito anche il locale del figlio Giuseppe Scicchitano, a pochi metri di distanza.
L’intervento delle autorità e le indagini in corso
Sul posto sono intervenute numerose squadre dei vigili del fuoco, oltre a Polizia Locale, Carabinieri, Polizia di Stato, Protezione Civile e il magistrato di turno della Procura di Napoli, che ha aperto un fascicolo per far luce sulle responsabilità dell’accaduto.
Il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha attivato il Centro Coordinamento Soccorsi, mentre il sindaco Gaetano Manfredi, in un post su X, ha espresso “profondo dolore per la morte avvenuta a causa del crollo” e ha assicurato vicinanza alla famiglia di Giovanni Scala, chiedendo l’accertamento delle cause e delle eventuali responsabilità.