📍 Luogo: Monza e Brianza
Il figlio di Alessandro Impagnatiello, l’ex barman condannato all’ergastolo per l’omicidio di Giulia Tramontano, non porterà più il cognome del padre. La decisione è stata formalizzata dalla Prefettura di Monza e Brianza, che ha accolto la richiesta presentata dalla madre del bambino, sostenuta da motivi di disagio psicologico e sociale fortemente legati al nome del genitore.
La scelta segna un passo importante nella vita del minore, che potrà così affrancarsi da un cognome divenuto pesante da portare dopo i tragici fatti che hanno sconvolto l’opinione pubblica nel maggio del 2023.
Disagio psicologico riconosciuto: il cognome del padre cancellato
Il bambino, nato da una precedente relazione di Impagnatiello, aveva solo sei anni quando il padre ha ucciso Giulia Tramontano, incinta al settimo mese. Fin da allora, secondo quanto riportato dall’avvocata Ersilia Solimene, che ha assistito la madre del minore, il cognome del padre era divenuto fonte di disagio continuo, soprattutto nell’ambiente scolastico e relazionale.
Già nel marzo 2025, il Tribunale per i Minorenni di Milano aveva dichiarato Impagnatiello decaduto dalla responsabilità genitoriale, concedendo alla madre l’affido esclusivo del figlio. La Prefettura ha ora riconosciuto la piena fondatezza delle motivazioni di natura personale e psicologica presentate nella richiesta, approvando la rimozione del cognome Impagnatiello.
Il cambio diventerà ufficiale trascorsi 30 giorni dalla data di comunicazione del provvedimento, come stabilito dalla procedura amministrativa.
La richiesta del nome Santhiago e la decisione della Prefettura
Tra le richieste avanzate vi era anche l’intenzione di aggiungere al nome del bambino quello di Santhiago. Un omaggio al piccolo mai nato che Giulia Tramontano e Impagnatiello avevano scelto insieme. Tuttavia, la Prefettura ha scelto di non accogliere questa parte dell’istanza. Limitandosi ad autorizzare la sola cancellazione del cognome paterno, senza modifiche al nome di battesimo.
Una vicenda segnata dal dolore e dalla necessità di rinascita
La tragica morte di Giulia Tramontano, colpita da 37 coltellate nella loro abitazione di Senago il 27 maggio 2023, ha lasciato una ferita profonda nella memoria collettiva. Alessandro Impagnatiello è stato condannato all’ergastolo sia in primo che in secondo grado, anche se in appello è stata esclusa l’aggravante della premeditazione.
Il figlio, che nulla ha a che vedere con quei fatti drammatici, ha vissuto in silenzio il peso di un cognome diventato ingombrante. La decisione della Prefettura offre oggi la possibilità di ripartire con una nuova identità, svincolata da una vicenda che ha segnato nel profondo la sua infanzia.