Bonus Maroni 2025, l’incentivo che premia i lavoratori che scelgono di restare al lavoro rinunciando alla pensione anticipata
Più soldi subito in busta paga, ma una pensione futura più bassa: è questo il meccanismo del Bonus Maroni 2025, confermato anche per quest’anno. L’incentivo premia i lavoratori che decidono di continuare a lavorare nonostante abbiano già i requisiti per la pensione anticipata.
Come funziona il Bonus Maroni 2025
Il Bonus Maroni prevede il versamento diretto in busta paga dei contributi previdenziali normalmente destinati all’INPS. In media si tratta del 9,49% della retribuzione lorda mensile, esentasse.
Per esempio, con una retribuzione annua lorda di 30.000 euro, il bonus può valere circa 219 euro netti al mese. Tuttavia, questi contributi non andranno a incrementare la pensione futura.
Chi può accedere al Bonus Maroni 2025
Hanno diritto al bonus i lavoratori che:
- Hanno maturato i requisiti per Quota 103 o per la pensione anticipata ordinaria;
- Non percepiscono già una pensione diretta (escluso l’assegno di invalidità);
- Non hanno raggiunto l’età della pensione di vecchiaia (67 anni).
Domanda per il Bonus Maroni 2025
La richiesta va presentata all’INPS tramite:
- Sito ufficiale (con SPID, CIE o CNS);
- Patronato;
- Contact Center INPS (numero verde 803164 o 06 164164).
L’INPS verifica i requisiti e, in caso di esito positivo, il datore di lavoro eroga il bonus in busta paga.
Quando arriva il Bonus in busta paga
Le prime date di pagamento sono:
- 1° agosto 2025 per dipendenti privati INPS;
- 1° settembre 2025 per privati iscritti a fondi diversi;
- Tra ottobre e novembre 2025 per i dipendenti pubblici.
Conviene davvero il Bonus Maroni?
La convenienza dipende dai singoli casi. Chi aderisce al bonus riceve più soldi subito ma avrà una pensione più bassa in futuro. L’ideale è richiedere una simulazione al proprio patronato per valutare pro e contro.
Il Bonus Maroni 2025 è una misura interessante per chi vuole restare al lavoro e ottenere un aumento netto in busta paga. Tuttavia, è fondamentale valutare attentamente le conseguenze sul futuro pensionistico.
