📍 Luogo: Roma
Una tragedia ha scosso la mattinata di giovedì 10 luglio nel quartiere Eur, a Roma. Un uomo di 34 anni si è tolto la vita lanciandosi dal balcone della propria abitazione in via Mario Mona, intorno alle 8 del mattino. Un gesto drammatico, avvenuto a pochi giorni dalla perdita della madre, evento che – secondo quanto appreso – avrebbe aggravato il suo stato di fragilità psicologica.
Il gesto mentre era solo in casa
Il 34enne, affetto da disturbi psichici, si trovava da solo in casa al momento del gesto. Il padre era uscito da poco, lasciandolo nell’appartamento al piano alto di un condominio. Nessun messaggio, nessun avvertimento: il giovane ha raggiunto il balcone e si è lanciato nel vuoto, compiendo un gesto estremo che ha spezzato la sua vita.
I soccorsi del 118 sono giunti rapidamente sul posto, ma purtroppo non hanno potuto fare altro che constatare il decesso. Anche gli agenti della Polizia di Stato sono intervenuti per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti.
Una vita segnata dalla sofferenza
Secondo quanto riferito dai familiari, il ragazzo soffriva da tempo di problemi psichici. La recente scomparsa della madre – figura fondamentale nella sua quotidianità – avrebbe ulteriormente compromesso il suo già delicato equilibrio emotivo. Un dolore che, unito al vuoto improvviso, potrebbe aver innescato la decisione tragica.
Le forze dell’ordine non hanno trovato elementi che facciano pensare al coinvolgimento di terze persone e al momento non si configura alcun reato. La salma del giovane è stata restituita alla famiglia, già provata dal lutto della madre, per la celebrazione dei funerali.
Un’altra tragedia nella stessa settimana
Il caso si aggiunge a quello avvenuto pochi giorni fa con la morte di Adriano Gneo, trovato senza vita dopo essere precipitato da un terrazzo a Roma. In quel caso si indaga su un possibile omicidio collegato a una lite e a un debito di 60mila euro. Due drammi diversi, ma accomunati dal dolore e dalle circostanze tragiche.
Il silenzio che lascia il vuoto
Il quartiere Eur è scosso dall’accaduto. I vicini parlano di una famiglia riservata, che da anni affrontava con discrezione le difficoltà legate alla salute mentale del giovane. Ora resta il dolore per una vita spezzata e la consapevolezza di quanto la sofferenza psichica, spesso invisibile, possa consumare lentamente fino a portare a gesti irreversibili.