📍 Luogo: Montalto di Castro
Una tragedia assurda e inspiegabile ha colpito una famiglia romana in vacanza a Montalto di Castro. Riccardo Boni, 17 anni, è morto soffocato dopo essere rimasto sepolto dalla sabbia mentre scavava una buca sulla spiaggia libera nei pressi del campeggio dove alloggiava con i familiari. Secondo le prime ricostruzioni, il ragazzo – che secondo alcuni potrebbe essere stato ipovedente – stava cercando di unire due buche con un tunnel orizzontale, ma il terreno sabbioso non ha retto e è crollato, intrappolandolo sotto uno spesso strato di sabbia.
A lanciare l’allarme è stato il fratellino più piccolo, di appena cinque anni, che ha detto alla madre: «Riccardo è sotto la sabbia». In quei momenti concitati, però, le sue parole non sono state subito comprese nella loro gravità. Solo circa quaranta minuti dopo è partita la disperata ricerca sotto la sabbia, ma per Riccardo era ormai troppo tardi.
Il padre indagato per omicidio colposo: è un atto dovuto
La notizia ha scosso l’intero Paese e, nelle ultime ore, la Procura di Civitavecchia ha iscritto il padre del ragazzo nel registro degli indagati per omicidio colposo. Si tratta, come specificato dagli inquirenti, di un atto dovuto, necessario per poter procedere all’autopsia sul corpo del giovane e accertare ufficialmente le cause della morte.
Non vi sono al momento accuse formali né sospetti reali nei confronti del padre di Riccardo. Tuttavia, la legge impone di avere un nome iscritto per poter autorizzare l’esame autoptico, che risulta fondamentale ai fini dell’inchiesta aperta dalla Procura. Il gesto, dunque, non implica una colpevolezza, ma rappresenta una tappa tecnica e non accusatoria.
La famiglia sotto attacco: valanga di accuse sui social
Nonostante la natura tecnica del provvedimento, la famiglia Boni è finita nel mirino di commenti feroci e ingiustificati sui social network. In molti hanno puntato il dito, ignorando il dolore profondo di genitori e fratelli, già devastati dalla perdita improvvisa di un figlio. A intervenire pubblicamente in difesa della famiglia sono stati professori, amici e conoscenti, che hanno voluto sottolineare quanto amore, attenzione e presenza ci fossero nella vita di Riccardo.
In un mondo sempre più digitale, anche la tragedia più lacerante può trasformarsi in bersaglio di odio gratuito, ma chi conosce davvero la famiglia sa bene che quanto accaduto è solo un terribile incidente, senza colpe o negligenze da imputare.
L’inchiesta chiarirà i fatti: si attende l’autopsia
L’inchiesta avviata dalla Procura di Civitavecchia sarà fondamentale per fare chiarezza definitiva sulla dinamica della tragedia. L’autopsia, che verrà eseguita nei prossimi giorni, potrà stabilire con precisione le cause della morte e l’esatto momento in cui il soffocamento è avvenuto. I magistrati vogliono capire anche perché i soccorsi siano partiti con così tanto ritardo e se, in qualche modo, si sarebbe potuto intervenire più tempestivamente.
Nel frattempo, il corpo del giovane resta sotto sequestro, mentre la famiglia attende di poter celebrare i funerali. L’Italia intera si stringe attorno a questo dolore immenso, in attesa di una verità che possa almeno dare una spiegazione a un evento così assurdo.