Ismael Anwar muore a 27 anni investito da un’auto sulla Palmiro Togliatti: l’atleta di parkour era stato travolto da una vettura a folle velocità
È morto oggi Ismael Salahuddin Anwar, 27 anni, il ragazzo travolto da un’auto venerdì 11 luglio in via Palmiro Togliatti, a Roma. L’atleta di parkour è stato dichiarato cerebralmente morto già nella giornata di domenica, ma il decesso è stato ufficializzato solo nel pomeriggio di oggi. Il conducente del veicolo, un giovane di 23 anni, dovrà ora rispondere di omicidio stradale.
Investito a tutta velocità: il tragico impatto
Ismael Anwar stava attraversando la strada all’altezza dell’incrocio con via degli Olivi, nella zona Est della Capitale, quando è stato travolto da un’Audi A6 lanciata a folle velocità. Alla guida c’era un ragazzo di 23 anni. L’impatto è stato violentissimo: il corpo di Ismael è stato scaraventato a tre metri di distanza, sbattendo con violenza sull’asfalto.
Il racconto dei testimoni: “Faceva i fari e suonava per superare”
Un testimone ha raccontato a Fanpage.it: “Stavo guidando quando un’auto con alcuni ragazzi a bordo ha iniziato a farmi i fari e a suonare per superarmi. Ha invaso la corsia degli autobus, andava a una velocità assurda. Poco più avanti c’era quel ragazzo che stava attraversando. Gli ha suonato come a dire di spostarsi e l’ha centrato in pieno”. Dopo lo scontro, i passeggeri dell’Audi sarebbero fuggiti, per poi tornare più tardi sul luogo dell’incidente.
La corsa in ospedale e la tragica diagnosi
Ismael è stato soccorso in condizioni disperate e trasportato d’urgenza al Policlinico Umberto I. I medici hanno tentato il possibile, ma le sue condizioni erano troppo gravi: aveva riportato un trauma cranico devastante. Dopo due giorni in coma, è stata dichiarata la morte cerebrale. Oggi, martedì 15 luglio, il decesso è stato ufficializzato.
Una vita spezzata troppo presto
Ismael Salahuddin Anwar era originario di Erbil, in Kurdistan, e aveva raggiunto Roma dopo un lungo viaggio, compiuto in gran parte a piedi. Si era stabilito nella Capitale, dove si allenava nella disciplina del parkour presso la scuola Rêverie Parkour alla Romanina. Era amato da tanti, e conosciuto nel mondo delle discipline urbane per il suo talento e la sua determinazione.
Dolore e rabbia tra amici e conoscenti
La sua morte ha provocato uno shock profondo in tutta la comunità che lo conosceva. Amici, atleti e compagni di allenamento stanno inondando i social con messaggi di cordoglio. Il suo nome resterà legato a una passione che aveva trasformato in stile di vita. E ora, purtroppo, anche a una tragedia che ha scosso Roma.
Le indagini e le accuse al conducente
Il giovane alla guida dell’Audi A6 è tornato sul luogo del sinistro poco dopo la fuga iniziale. Gli agenti della Polizia Locale hanno eseguito i rilievi e raccolto testimonianze. L’accusa nei suoi confronti è ora di omicidio stradale. Gli investigatori stanno anche esaminando le immagini delle telecamere di videosorveglianza per ricostruire con precisione la dinamica.
Un’altra tragedia sulle strade della Capitale
L’incidente che ha spezzato la vita di Ismael Anwar si aggiunge alla lunga scia di episodi simili che stanno insanguinando le strade di Roma. Giovani, sportivi, pedoni: vittime di una guida pericolosa, troppo spesso sottovalutata. Le richieste di giustizia si alzano ancora una volta, mentre una famiglia e una comunità piangono l’ennesima vita spezzata troppo presto.