📍 Luogo: Campania
Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca torna al centro del dibattito politico con parole forti e dirette in merito alla scelta del candidato per le Regionali in Campania 2025. Durante la sua consueta diretta social del venerdì, De Luca ha espresso dissenso e amarezza per alcune dinamiche interne alla coalizione di centrosinistra. «Per me non è chiuso niente», ha detto senza mezzi termini, riferendosi alle trattative sul nome da candidare. «Le forze politiche possono decidere domani mattina, io non ho problemi. Ma dirò la mia e farò un’operazione verità nei prossimi mesi, visto che tanti parlano senza averne il titolo».
Critiche al Pd e agli alleati: «C’è chi non ha fatto nulla per 10 anni»
De Luca non ha nascosto il fastidio per i toni e gli atteggiamenti emersi durante gli ultimi colloqui: «C’è chi non ha fatto nulla per dieci anni e ora si agita per decidere tutto. Ho avvertito supponenza e presunzione». Il governatore ha rivendicato il lavoro svolto in un decennio alla guida della Regione, ricordando come, quando fu eletto, il Pd a Napoli fosse al 12%: «Sono stato eletto con il 70%. Vuol dire che mi hanno votato da destra, da sinistra e da chi non aveva partito».
«Chi si nasconde dietro le mie spalle ora parli»
Uno dei passaggi più duri è stato rivolto a quella che ha definito una “vasta area di opportunisti”: «Continuano a nascondersi dietro le mie spalle. Non hanno il coraggio di parlare. Io non farò più da paravento. Mi sono scocciato di proteggere chi non dice quello che pensa». E ancora: «Serve umiltà e rispetto per chi ha costruito il consenso che oggi consente di vincere. Non abbiamo soldi da spendere, ma solo il consenso guadagnato col lavoro».
Il proverbio napoletano e l’accusa: «Chiagne e fotte»
Il momento più emblematico della diretta è stato quando De Luca ha citato un detto popolare napoletano: «‘Chiagne e fotte’, riguarda le brave persone», alludendo in modo chiaro a chi si mostra vittima per convenienza ma agisce con secondi fini. Una frase che ha immediatamente attirato l’attenzione del dibattito pubblico e che sintetizza la visione del presidente sul clima politico attuale.
Il caso Ricci e Decaro: «Parlamentari europei che ora si candidano?»
De Luca ha anche criticato la candidatura alle Regionali di esponenti già eletti al Parlamento Europeo, come Matteo Ricci e Antonio Decaro. Sul primo, ha ricordato l’esistenza di un avviso di garanzia, precisando però che per lui non rappresenta un ostacolo. «Ma c’è un altro problema – ha aggiunto – Ricci prende 20mila euro al mese come europarlamentare. Chi gliel’ha prescritto di candidarsi alle Regionali?».
Più duro l’intervento su Decaro, ex sindaco di Bari: «Un anno dopo le Europee si dimette. Ma la correttezza verso gli elettori vale ancora qualcosa? Se chiedi il voto e dopo un anno fai quello che vuoi, calpesti la loro dignità». De Luca ha poi commentato ironicamente le indiscrezioni che vorrebbero bloccare alcune candidature per non oscurarne altre: «Leggo che si pretende di decidere chi si può candidare per non fargli ombra. Ma il Pd ha ancora rispetto per gli elettori?»