video privato Stefano De Martino

Stefano De Martino vittima di un video hot trafugato: diffusione su WhatsApp, cosa si rischia

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Written by Redazione

16 Agosto 2025

Video privato Stefano De Martino e Caroline Tronelli rubato e diffuso: l’etichetta “inoltrato molte volte” può incastrare chi lo condivide

Una nuova bufera si abbatte su Stefano De Martino: un video privato, girato tramite le telecamere dell’abitazione della compagna Caroline Tronelli, è stato trafugato da hacker e ora sta circolando su WhatsApp. Una violazione che ricorda quanto accaduto a Belen Rodriguez nel 2011, ma con una sostanziale differenza: oggi la legge punisce severamente chi diffonde contenuti intimi senza consenso.

Video privato Stefano De Martino rubato: cosa è successo

Secondo quanto riportato da Affari Italiani, un hackeraggio sofisticato ha permesso l’accesso alle telecamere di sicurezza dell’abitazione di Caroline Tronelli. Da lì è stato estratto un video intimo con Stefano De Martino, poi diffuso a macchia d’olio su WhatsApp. Il contenuto, etichettato con “inoltrato molte volte”, si è propagato velocemente attraverso gruppi e chat.

Un video che non doveva esistere

La gravità dell’episodio risiede anche nel fatto che le telecamere in questione operavano in un circuito chiuso, e quindi il video non era destinato nemmeno ad essere registrato in quelle modalità. Gli hacker, però, sono riusciti a trafugare momenti di assoluta intimità tra De Martino e Tronelli, replicando le dinamiche del caso Belen ma in un contesto normativo completamente diverso.

L’etichetta “inoltrato molte volte”: cosa significa

L’apparizione automatica dell’etichetta “inoltrato molte volte” su WhatsApp rivela che il file ha già attraversato almeno cinque condivisioni. Secondo la giurisprudenza italiana, questa dicitura è una prova tecnica della diffusione sistematica, e può aggravare la posizione legale di chi decide di proseguire nella catena di inoltri. In parole semplici: ogni utente che inoltra il contenuto rischia pene reali.

Video privato Stefano De Martino: le conseguenze legali

Chi condivide il video rischia fino a sei anni di carcere ai sensi dell’articolo 612-ter del Codice Penale. Se la diffusione avviene su piattaforme digitali o app di messaggistica, la pena può salire fino a nove anni. Non è necessario essere l’autore del video: è sufficiente dimostrare che si è contribuito alla sua diffusione con l’intento di ledere la dignità del soggetto ritratto.

Il precedente di Belen e la svolta normativa

Nel 2011, Belen Rodriguez subì una violazione simile. All’epoca, però, la legge italiana non prevedeva norme specifiche per il revenge porn. L’indagine sul video girato con Tobias Blanco si concluse con un nulla di fatto, lasciando Belen esposta agli effetti psicologici devastanti dell’accaduto, che lei stessa collegò a un aborto spontaneo per lo stress.

Oggi la legge protegge anche i VIP

L’introduzione del Codice Rosso nel 2019 ha rivoluzionato la tutela delle vittime di violazioni della privacy. Non importa se si tratta di personaggi pubblici: la legge tutela la dignità di ogni persona. E chiunque stia inoltrando il video privato di De Martino deve sapere che la tentazione del gossip può costare carissimo, anche penalmente.

Un messaggio forte: la dignità non è in vendita

La vicenda lancia un messaggio chiaro e potente: l’intimità delle persone, anche se famose, non può e non deve essere spettacolarizzata. L’informazione è un diritto, la privacy è un dovere. E oggi, la tecnologia che ci connette è anche lo strumento con cui può partire una denuncia.

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