📍 Luogo: Bologna
Un nuovo episodio di minacce contro Giorgia Meloni ha scosso l’opinione pubblica. Una scritta è comparsa su un muro del centro storico di Bologna, con una frase inequivocabile: “Giorgia Meloni sei la prima della lista”. Il messaggio è stato vergato con vernice rossa e accompagnato dal classico simbolo anarchico. Una “A” dentro un cerchio, che ha subito indirizzato le indagini verso ambienti anarchici e antagonisti.
La denuncia è stata resa pubblica da Ignazio Bignami, capogruppo alla Camera per Fratelli d’Italia, che ha condiviso la foto sui social il 1° settembre, esprimendo preoccupazione per il clima di odio politico e commentando sarcasticamente: “Ma non erano a destra gli odiatori?”.
La condanna del sindaco Matteo Lepore
Non è tardata ad arrivare la reazione delle istituzioni locali. Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ha voluto esprimere solidarietà a Giorgia Meloni con parole chiare:
“Esprimo solidarietà alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni per le scritte contenenti minacce nei suoi confronti, apparse su un muro della nostra città. La nostra condanna sarà sempre ferma e unanime di fronte ad ogni forma di violenza politica”.
Un gesto significativo, in una città da sempre riconosciuta per la sua forte identità politica, che però – come ha ricordato lo stesso Lepore – non può mai tollerare forme di intimidazione o minaccia, indipendentemente dalle appartenenze ideologiche.
L’ombra dell’estremismo anarchico
Il simbolo anarchico presente nella scritta rappresenta un chiaro segnale di un ritorno alla ribalta di frange estremiste che in passato hanno già fatto parlare di sé con gesti intimidatori verso esponenti politici e istituzionali. Le forze dell’ordine stanno lavorando per individuare i responsabili dell’atto vandalico e violento, anche attraverso il supporto delle videocamere di sorveglianza presenti nella zona.
Precedenti: le minacce a Matteo Salvini
L’episodio arriva a poca distanza da un’altra minaccia rivolta a un esponente del Governo, il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. In quel caso si trattava di un post pubblicato su Instagram da un utente anonimo, che – commentando le parole di Salvini sul progetto del ponte sullo Stretto – ha scritto:
“Ma sarebbe poi così sbagliato svuotargli il caricatore di una Beretta 92 nelle narici? Chiedo per un amico”.
Salvini ha replicato con fermezza:
“Al loro odio rispondiamo con l’amore, col lavoro (dopo cinquant’anni finalmente il Ponte si farà) e con una bella querela”.
Un clima politico sempre più teso
Gli ultimi episodi evidenziano un preoccupante aumento di tensione nel dibattito politico italiano. Le minacce a Giorgia Meloni e a Matteo Salvini rappresentano segnali allarmanti che impongono un forte richiamo alla responsabilità collettiva e al rispetto dei valori democratici.
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al momento, non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali sull’accaduto.