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Elezioni regionali Campania: Tajani apre al “civico”, candidato ufficiale solo se sostenuto dal centrodestra unito

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Written by Redazione

5 Settembre 2025

📍 Luogo: Campania

Il vicepresidente del Consiglio, Antonio Tajani, ha chiarito che per affrontare le elezioni regionali in Campania “presto si terrà un vertice” in cui i leader del centrodestra (“siamo un’alleanza politica, non solo elettorale”) decideranno il profilo ideale per sfidare il centrosinistra. Ha evidenziato la possibilità di puntare su una candidatura civica piuttosto che su un esponente partito, suggerendo una scelta fondata sull’unità territoriale e l’efficacia elettorale.

L’unità prima di tutto

Tajani ha sottolineato che il centrodestra è un’alleanza stabile, non un cartello riunito solo per le tornate elettorali. In particolare nelle regioni meridionali, come Campania e Puglia, sarà fondamentale trovare un candidato credibile e condiviso dalla coalizione, anche al di fuori dei tradizionali partiti.

Civico contro politico: equilibri delicati

Per la campagna, si sta considerando l’opzione civica. Nomi come quello del rettore Matteo Lorito o di Giosy Romano emergono come possibili candidati trasversali e non riconducibili a uno specifico partito. Tuttavia, Fratelli d’Italia spinge per figure politiche: il nome più forte è quello del viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli, il cui profilo unirebbe autorevolezza e radicamento istituzionale. L’ipotesi Marra Carfagna, appoggiata da “Noi Moderati”, aggiunge un elemento di coesione moderata nella coalizione.

La politica nazionale al tavolo campano

Il vertice convocato nelle prossime settimane – con Tajani, Meloni, Salvini e coordinatori territoriali – sarà decisivo. La scelta dovrà bilanciare il pragmatismo elettorale e l’identità politica, con l’obiettivo di contrapporsi allo status consolidato del centrosinistra in Campania.

Qualità civiche e consenso elettorale

Un profilo civico, con radicamento territoriale e credibilità fuori dalle dinamiche partitiche, potrebbe conquistare elettori sfiduciati dal sistema politico. Ma la mancanza di un partito forte dietro al candidato può indebolire i meccanismi organizzativi e il sostegno logistico della coalizione.

I rischi di una scelta fresca ma dispersiva

Un nome civico comporta il rischio di linguaggio e progetto politici vaghi, se non accompagnati da un apparato. Inoltre, va mantenuto un equilibrio tra identità politica e apertura alla società civile, perché il civico non corrisponda automaticamente a neutralità o inconsistenza.

Le implicazioni strategiche per il 2025

La Campania resta una regione cruciale: presidiata per una decade dal centrosinistra, sarà terreno di sperimentazione per nuove relazioni tra uomini di partito e società civile. Il successo del centrodestra potrebbe innescare un nuovo modello di competizione politica.

L’impatto sui territori e sulle famiglie politiche

I nomi in campo oscillano tra istituzioni (Cirielli) e credibilità trasversale (Romano, Lorito, Carfagna). Ogni opzione ha una ricaduta diversa sulle dinamiche interne e sul rapporto con gli elettori: sopravvivenza partitica VS consenso immediato.

Un bivio politico e culturale

La scelta del candidato sarà meno una formalità e più un segnale: se il centrodestra campano vorrà innovare senza dissolversi, sarà necessario trovare un equilibrio tra civismo, politica e visione. Il vertice sarà la contesa che deciderà non solo le regionali, ma la direzione futura della coalizione sul territorio.

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