📍 Luogo: Casarano
Danilo Pellegrino, 52 anni, autotrasportatore di Collepasso, è deceduto all’ospedale di Casarano dopo un’attesa che doveva durare pochi minuti, ma si è trasformata in un dramma. Arrivato al pronto soccorso accompagnato dalla moglie, lamentava forti dolori al torace. Gli esami preliminari sono stati eseguiti, ma il cardiologo di turno non era disponibile perché impegnato in sala operatoria. Dopo un’ora d’attesa, Pellegrino si è accasciato al suolo, stroncato da un arresto cardiocircolatorio fulminante.
Le ultime ore di vita in una corsia d’emergenza
Il pomeriggio del 3 settembre, Danilo Pellegrino ha iniziato a sentirsi male mentre era alla guida. Giunto al “Ferrari” di Casarano, è stato sottoposto agli accertamenti necessari ma, durante l’attesa, le sue condizioni sono peggiorate visibilmente. Ha più volte espresso preoccupazione per i ritardi, lamentando peggioramento dei sintomi. Pochi minuti prima di svenire al suolo, aveva già inveito contro il personale, comprensibilmente frustrato per il dolore acuto che non si placava.
I primi elementi dell’indagine giudiziaria
La moglie, turbata dalla scena drammatica, ha sporto denuncia immediatamente dopo la morte. La Procura di Lecce ha aperto un fascicolo sotto il coordinamento della pm Erika Masetti. Sono stati sequestrati la cartella clinica e la salma, trasferita al “Vito Fazzi” di Lecce in attesa dell’autopsia. I carabinieri hanno raccolto testimonianze del medico di base e dei familiari, verificando se vi fossero patologie pregresse che avrebbero potuto aggravare la situazione.
Una famiglia segnata da dolore doppio
Il tragico episodio tocca ancora più il cuore considerando che Danilo aveva già perso un figlio, Davide, pochi mesi prima, a settembre dell’anno precedente. Oltre a lasciare la moglie Nadia, va via anche la figlia Chiara, giovane infermiera colpita da un lutto che si ripete a distanza di un anno. Il peso del dolore, già gravoso, si è fatto ancora più insopportabile.
Commozione e solidarietà della comunità
La notizia ha scosso profondamente Collepasso e il territorio salentino. La sindaca Laura Manta ha espresso vicinanza ai familiari, definendo la morte “così improvvisa da lasciare sgomenti tutti noi”. Un amico ha sottolineato con parole dense di significato: “Ci dimentichiamo di quanto la vita sia fragile… in un attimo tutto può cambiare… la vita è un battito di ciglia”.
Pronto soccorso e criticità del sistema
L’episodio pone un interrogativo amaro: è normale che un paziente con sintomi potenzialmente letali attenda oltre un’ora per una visita cardiologica? La risposta della sanità locale dovrà essere trasparente. Se fosse confermato un ritardo ingiustificato, si tratterebbe di una falla in un settore già sotto pressione.
Il dolore invisibile e la necessità di ascolto
La famiglia ha reagito denunciando la tragedia. Ma resta la domanda più grande: come riparare al dolore? Nessun risarcimento restituirà Danilo. Ma il percorso di giustizia può servire ad evitare che altri tragici epiloghi si ripetano, restituendo senso a una perdita così inconcepibile.
Verso la verità e il futuro della madre e della figlia
L’autopsia chiarirà la causa precisa della morte, mentre l’indagine proverà a stabilire responsabilità o errori. Nel frattempo, alla moglie e alla figlia spetta ritrovare un senso quotidiano tra affetti, silenzi, memoria. In un tempo sospeso, il loro coraggio diventa voce per chi non c’è più.