📍 Luogo: Usa
La Commissione Europea ha inflitto a Google una multa record di 2,95 miliardi di euro per abuso di posizione dominante nel settore pubblicitario online. Secondo Bruxelles, il colosso di Mountain View avrebbe distorto la concorrenza favorendo i propri servizi, penalizzando così editori, inserzionisti e concorrenti.
L’Unione Europea ha chiesto a Google di porre fine immediatamente a queste pratiche. Se entro 60 giorni non saranno presentate soluzioni concrete, la Commissione potrebbe imporre rimedi strutturali, come la vendita di parte del comparto pubblicitario (ad-tech) dell’azienda.
Perché l’Ue ha multato Google
La decisione arriva dopo anni di indagini sull’ecosistema pubblicitario digitale di Google. Le autorità europee hanno accertato che la società ha concesso vantaggi ingiustificati ai propri strumenti, come AdX e DV360, ostacolando la concorrenza. È la quarta maxi-sanzione a carico di Google negli ultimi anni, segno di un braccio di ferro sempre più duro tra Bruxelles e le Big Tech.
Le reazioni di Google e le minacce di Trump
Google ha annunciato di voler presentare ricorso, definendo la multa “sproporzionata e ingiustificata”. Secondo l’azienda, le misure imposte rischiano di aumentare i costi per gli inserzionisti e danneggiare l’editoria europea.
Dura anche la reazione politica dagli Stati Uniti. L’ex presidente Donald Trump ha accusato l’Ue di voler colpire le aziende americane e ha minacciato l’introduzione di nuovi dazi contro i prodotti europei, alimentando lo spettro di una nuova guerra commerciale.
Big Tech e regole sempre più stringenti
La multa a Google conferma la linea dura dell’Europa verso le grandi piattaforme digitali. Con l’entrata in vigore del Digital Markets Act, la Commissione ha rafforzato i poteri di intervento per impedire pratiche anticoncorrenziali e tutelare un mercato aperto.