Flavius Savu Garlasco

Garlasco, arrestato Flavius Savu: ricattò il rettore del santuario della Bozzola e ora è sotto i riflettori sull’omicidio di Chiara Poggi

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Written by Redazione

10 Settembre 2025

📍 Luogo: Zurigo

Dopo anni di fuga, è finita la latitanza di Flavius Savu, cittadino romeno ricercato in Italia per una condanna definitiva a cinque anni di reclusione. L’uomo, oggi quarantenne, è stato arrestato nei pressi di Zurigo, in Svizzera, grazie a una collaborazione internazionale tra le autorità locali e quelle italiane.

Savu era fuggito nel 2018, quando avrebbe dovuto scontare il residuo della pena per estorsione nei confronti dell’allora rettore del santuario della Madonna della Bozzola, luogo di culto tra i più noti della Lomellina, nel Pavese. Ora la sua estradizione è vicina, e con essa anche la possibilità che venga interrogato nuovamente su uno dei gialli più discussi della cronaca italiana: il delitto di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2007.

Il ricatto al santuario della Bozzola

Il nome di Savu è comparso per la prima volta nelle cronache nel 2014, quando emerse l’inchiesta sull’estorsione ai danni di due religiosi: don Gregorio Vitali, all’epoca rettore del santuario, e don Pietro Rossoni, vicario.

Secondo le indagini, Savu e un suo complice avrebbero minacciato i due sacerdoti di diffondere presunti video a luci rosse che li ritraevano in atteggiamenti intimi, chiedendo in cambio decine di migliaia di euro per non divulgarli. La vicenda fece scalpore non solo per le modalità, ma anche per la delicatezza del contesto: un santuario mariano molto frequentato, meta di pellegrinaggi e di grande devozione popolare.

Il processo confermò le responsabilità di Savu, che fu condannato in via definitiva a cinque anni. Dopo un periodo di detenzione, l’uomo fece perdere le proprie tracce, rifugiandosi all’estero e diventando ufficialmente un latitante.

Il Santuario della Madonna della Bozzola (Alessandro Vecchi _ Wikipedia _ Creative Commons)

L’ombra sul delitto di Garlasco

La figura di Flavius Savu si è poi intrecciata con quella del delitto Poggi, il caso che da quasi due decenni continua a dividere opinione pubblica e giustizia.

Il 13 agosto 2007, Chiara Poggi, 26 anni, fu trovata senza vita nella sua abitazione di via Pascoli a Garlasco. Il fidanzato Alberto Stasi fu accusato e processato per anni. Dopo sentenze contraddittorie, nel 2015 la Cassazione lo condannò a 16 anni di reclusione. Ma i dubbi non si sono mai placati.

Nel tempo, Savu ha dichiarato – prima di rendersi irreperibile – di avere conoscenze su festini a sfondo sessuale che si sarebbero svolti proprio al santuario della Bozzola. Secondo la sua versione, Chiara Poggi avrebbe scoperto qualcosa di scomodo legato a quelle vicende e per questo sarebbe stata eliminata. Una tesi che non ha trovato conferme, ma che ha alimentato sospetti e nuove piste investigative.

La disponibilità a collaborare

Dopo l’arresto, il suo avvocato, Roberto Grittini, ha comunicato la volontà di Savu di accettare l’estradizione e collaborare con la giustizia italiana. Una dichiarazione che ha riacceso l’attenzione sul suo ruolo potenziale nell’inchiesta Poggi.

Gli inquirenti di Pavia potrebbero convocarlo per un nuovo interrogatorio, valutando la fondatezza delle sue affermazioni passate. Nonostante l’assenza di prove dirette, la magistratura non esclude di verificare ogni possibile collegamento, specie ora che si riapre un capitolo di indagini tecniche legate al caso.

L’incidente probatorio a Milano

Proprio in questi giorni si sta svolgendo a Milano un nuovo incidente probatorio legato all’omicidio di Chiara Poggi. Gli esperti nominati dal tribunale stanno analizzando vecchi reperti con tecniche avanzate di rilevamento di impronte latenti e tracce biologiche.

L’obiettivo è capire se sulle scale della casa di via Pascoli, teatro del delitto, possano emergere nuovi indizi capaci di chiarire definitivamente cosa accadde quella mattina d’agosto. L’arresto di Savu si intreccia così a un momento cruciale dell’inchiesta, rendendo l’intera vicenda ancora più complessa.

Le versioni di Savu

Durante la latitanza, Savu aveva più volte lasciato intendere di voler parlare. Le sue affermazioni sui presunti festini a sfondo sessuale non hanno mai trovato conferme, ma hanno alimentato un alone di mistero.

Gli inquirenti sono divisi: da un lato c’è chi ritiene le sue parole un tentativo di attirare l’attenzione e guadagnare visibilità, dall’altro chi pensa che possa effettivamente conoscere retroscena ancora oscuri.

L’arresto offre ora la possibilità di verificare la sua attendibilità. Le autorità italiane valuteranno ogni dichiarazione alla luce dei fatti e delle prove scientifiche raccolte in questi anni.

Reazioni a Garlasco

La notizia dell’arresto ha suscitato reazioni contrastanti a Garlasco. C’è chi vede in Savu una figura ambigua, capace di dire tutto e il contrario di tutto, e chi invece spera che la sua collaborazione possa finalmente portare a un chiarimento definitivo sul delitto Poggi.

Il paese, da sempre segnato da quella tragedia, vive ancora oggi un senso di divisione e dolore. La memoria di Chiara resta vivissima, e ogni novità sul caso riapre ferite mai rimarginate.

Chiara Poggi

Le implicazioni legali

Da un punto di vista legale, l’arresto di Savu rappresenta innanzitutto la chiusura di una vicenda giudiziaria rimasta sospesa per anni: quella dell’estorsione al santuario della Bozzola. Dovrà infatti scontare il residuo della pena in carcere.

Parallelamente, però, potrebbe diventare una figura chiave nel processo di revisione delle indagini sull’omicidio Poggi. Le sue dichiarazioni, se ritenute credibili e supportate da riscontri, potrebbero aprire scenari del tutto inediti.

Il santuario della Bozzola al centro delle polemiche

Il santuario, situato a Garlasco, è da secoli luogo di devozione e spiritualità. L’inchiesta sul ricatto a luci rosse lo aveva travolto in un clamore mediatico enorme, creando imbarazzo nella comunità religiosa.

L’arresto di Savu riporta alla ribalta quella vicenda e riapre ferite ancora aperte anche per la Chiesa locale, che aveva cercato di archiviare il passato e restituire al santuario la sua immagine di luogo di fede.

Le domande ancora aperte

Le domande attorno a Savu restano numerose. È davvero a conoscenza di particolari inediti sull’omicidio di Chiara Poggi? Oppure le sue dichiarazioni erano solo un tentativo di depistaggio? Potrà la sua collaborazione offrire elementi concreti alle indagini, o rimarrà tutto nel campo delle suggestioni?

Un arresto che riapre vecchie ferite

L’arresto di Flavius Savu non è soltanto la fine della sua latitanza. È un evento che riporta al centro dell’attenzione due vicende delicate: l’estorsione al santuario della Bozzola e l’omicidio di Chiara Poggi.

Mentre la giustizia si prepara a fare il suo corso, Garlasco e l’Italia intera attendono di capire se questo arresto rappresenti davvero una svolta o solo un nuovo capitolo in una storia che continua a non trovare pace.

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