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Bergamo: teneva la madre morta da un anno in casa per riscuotere la pensione, figlia 60enne indagata

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Written by Redazione

11 Settembre 2025

Una scoperta drammatica scuote ora Bergamo: una donna di 60 anni è indagata per occultamento di cadavere e truffa dopo che si è scoperto che teneva il corpo della madre, Francesca Pettinato, 101 anni, nella sua abitazione per circa un anno. L’obiettivo, secondo le accuse, era continuare a percepire la pensione dell’anziana. La vicenda è emersa nel corso di indagini svolte dalla Polizia su segnali anomali relativi ai permessi richiesti dalla figlia per assistere la madre deceduta.

La scoperta e la data presunta del decesso

La Procura di Bergamo ha disposto l’autopsia che si terrà all’obitorio dell’ospedale Papa Giovanni XXIII per accertare con certezza quando la signora Francesca è deceduta. La figlia ha dichiarato che la madre sarebbe morta il 17 settembre 2024, una data che sembra plausibile ai primi accertamenti della scientifica. Tuttavia, per fare piena luce, sarà necessaria la verifica medica legale.

Le accuse: occultamento e truffa

La figlia è indagata per due reati principali:

  1. Occultamento di cadavere: il mantenimento del corpo in casa per un lungo periodo senza denunciare il decesso ufficialmente.
  2. Truffa: continuare a percepire indebitamente la pensione della madre deceduta.

Si è scoperto anche che la 60enne aveva richiesto in più occasioni il permesso lavorativo ex legge 104 per poter assistere la madre, permessi che diventano sospetti una volta appurato che l’assistita era già deceduta da tempo.

L’autopsia e l’esame delle prove

L’autopsia, prevista per lunedì mattina all’obitorio del Papa Giovanni XXIII, è centrale per determinare non solo il giorno del decesso ma anche la causa. Se emergeranno indizi di malessere, malattia o cause naturali, potrebbero influire sulle imputazioni. Allo stesso modo, le prove scientifiche dovranno confermare o smentire la versione fornita dalla figlia.

Il contesto sociale ed etico

Tenere il corpo di una persona cara nella propria abitazione per così tanto tempo non è soltanto un atto illegale, ma pone questioni etiche delicate. Cosa lega questa decisione a un senso di obbligo familiare, dolore, incapacità di affrontare il lutto? Quanto pesa la fragilità economica, la solitudine, la paura di non farcela? In Italia, come altrove, racconti simili emergono di rado, e quando lo fanno, mettono a fuoco le zone d’ombra del welfare, della tutela degli anziani, della responsabilità civile, ma anche della compassione e del rispetto della dignità dei defunti.

Reazioni istituzionali e effetto mediatico

La Procura e la Polizia hanno avviato indagini, ci sono ripercussioni amministrative potenziali: la responsabilità della figlia, possibili sanzioni, il recupero economico delle somme percepite indebitamente come pensione. La stampa ha posto l’attenzione su un’esigenza di maggiore vigilanza sul sistema pensionistico e sui controlli nelle certificazioni di stato di vita.

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