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Bonus sociali 2025-2026: sconti su luce, gas, acqua e Tari per le famiglie con ISEE basso

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Written by Redazione

12 Settembre 2025

Dal 1° gennaio 2026 le famiglie italiane con ISEE basso potranno beneficiare di una nuova gamma di bonus sociali che include non solo luce, gas e acqua, ma anche lo sconto sulla TARI, la tassa sui rifiuti. Queste agevolazioni sono pensate per sostenere chi ha minori risorse economiche di fronte al caro bollette e all’aumento dei costi energetici. Ma come funzionano, a chi spettano davvero, e perché non tutti i nuclei in difficoltà li ricevono? Ecco la guida completa.

Cosa sono i bonus sociali per disagio economico

I bonus sociali per disagio economico sono agevolazioni volte a ridurre i costi delle utenze domestiche (luce, gas, acqua) per le famiglie più bisognose. Sono riconosciuti in bolletta automaticamente se si soddisfano alcune condizioni, oppure – nei casi in cui l’utenza sia intestata al condominio – sotto forma di rimborso diretto.

Le novità più importanti per il 2025-2026:

  • Estensione del bonus anche alla Tari, con uno sconto del 25% o modalità equivalenti per la tassa sui rifiuti, tramite regolamento stabilito dal DPCM.
  • ISEE necessario: il requisito base è avere un ISEE inferiore a 9.530 euro annui. Se in famiglia ci sono almeno quattro figli, la soglia si alza a 25.000 euro.
  • Le agevolazioni sono cumulabili: una famiglia che rientra nelle soglie può richiedere più bonus contemporaneamente (luce, gas, acqua, Tari).

Requisiti e modalità di accesso

Per accedere:

  1. Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU): serve presentarla ogni anno per ottenere l’attestazione ISEE.
  2. L’intestatario delle utenze deve essere parte del nucleo familiare che compone la DSU. In caso di utenze condominiali, bisogna inviare il codice PDR del condominio per il gas per permettere la verifica.
  3. Le forniture devono essere attive: per il gas, ad esempio, deve essere utilizzato per la cottura, il riscaldamento o la produzione dell’acqua calda; deve esserci uso effettivo.
  4. Per il bonus relativo al disagio fisico (famiglie con persone che hanno apparecchi elettromedicali salvavita) è necessario un certificato Asl, e presentare domanda a Comuni o CAF. L’ammontare varia (tra almeno 168 euro e fino a 544 euro) in base alla potenza contrattuale e al tipo di apparecchiature.

Il contributo straordinario

Il DL Bollette (Decreto Legge n.19/2025) ha introdotto un contributo straordinario di 200 euro per alleviare l’impatto del caro bollette elettriche. I requisiti sono gli stessi dei bonus per disagio economico: ISEE sotto la soglia, intestatario della fornitura facente parte del nucleo familiare della DSU.

I numeri che preoccupano: le famiglie escluse e la povertà energetica

Nonostante le misure, restano lacune:

  • Secondo dati Istat e rapporti recenti, oltre la metà delle famiglie in povertà energetica non ha ricevuto i bonus previsti. Nel 2021, il 62,2% delle famiglie in povertà energetica non ne aveva beneficiato.
  • Nel 2022 la situazione è leggermente migliorata, ma nel 2024 è tornata a peggiorare: molti bonus vengono dati, ma le famiglie restano in condizioni di povertà energetica. Alcune famiglie ricevono il bonus ma la somma non è sufficiente a uscire dalla povertà.

Evoluzione storica dei bonus sociali

Per capire il punto in cui siamo:

  • Già da molti anni esistono bonus per disagio economico e energetico, che però spesso erano limitati a luce e gas.
  • L’acqua sociale e l’acqua agevolata sono stati introdotti in alcune regioni ma non uniformemente su tutto il territorio.
  • Il fatto che il bonus copra anche la Tari è una novità significativa: prima la tassa sui rifiuti non rientrava quasi mai in questo tipo di agevolazioni.
  • Anche la soglia ISEE è stata nel tempo oggetto di modifiche: spesso troppo bassa, troppo esclusiva, e oggetti di critiche da parte di associazioni di consumatori.

Impatto concreto per le famiglie

Per molte famiglie a basso reddito, queste misure potranno rappresentare un sollievo reale:

  • Riduzione del costo della bolletta elettrica e del gas, specialmente nei mesi più freddi o nelle zone meno servite.
  • Sconto sulla Tari: può significare decine o centinaia di euro in meno all’anno, a seconda della dimensione dell’abitazione e della tassa locale.
  • Aumento della disponibilità economica per altri bisogni: alimentazione, riscaldamento, spese mediche.
  • Per le famiglie con disagio fisico, il bonus può essere decisivo per poter utilizzare apparecchi medici essenziali senza dover far fronte a costi proibitivi.

Criticità da affrontare

Tuttavia, restano ostacoli pratici e strutturali:

  • Molte famiglie non presentano la DSU perchè non sanno come fare, oppure per costi / complessità burocratiche.
  • Contatori, utenze condominiali, cambi di fornitore o condizioni particolari (locali non adeguati, utenze non attive) impediscono a molti di accedere.
  • Il contributo di 200 euro del DL Bollette è una misura utile ma temporanea: serve continuità e potenziamento degli strumenti strutturali.
  • Le soglie ISEE, pur aggiornate, possono ancora escludere chi è vicino al limite ma vive situazioni di difficoltà (spese sanitarie, affitti alti, ecc.).

Quali proposte per migliorare

Alcune idee per rendere i bonus sociali più efficaci:

  • Semplificare la procedura DSU, utilizzare canali comuni e digitali, offrire supporto nei comuni e CAF per chi ha difficoltà.
  • Estendere la copertura ai casi di utenze non attive ma mantenute per uso futuro, ad esempio impianti solari domestici o contatori “messi in stand-by”.
  • Adeguare maggiormente le soglie ISEE e studiare meccanismi di flessibilità per chi ha spese ragionevoli aggiuntive.
  • Monitoraggio reale dell’impatto dei bonus, con dati territoriali per capire dove rimangono aree non coperte.
  • Strumenti stabili, non solo bonus straordinari, per contrastare il caro bollette.

I bonus sociali per il 2025-2026 rappresentano un passo importante per sostenere le famiglie con minor reddito, e l’estensione al tributo rifiuti (TARI) è una novità rilevante. Tuttavia, le misure da sole non bastano se non accompagnate da efficienza amministrativa, procedure snelle e maggiore inclusività.

Per molti nuclei familiari l’aiuto si tradurrà in un concreto alleggerimento della spesa domestica; per altri, purtroppo, le barriere burocratiche, i requisiti rigidi o le modalità di erogazione possono continuare a lasciare fuori chi ha più bisogno.

Il progresso c’è, ma la sfida è renderlo davvero universale e sostenibile.

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