Papa Leone XIV Regina Coeli

Papa Leone XIV ringrazia Lampedusa: «Siete un baluardo contro i provvedimenti ingiusti»

User avatar placeholder
Written by Redazione

12 Settembre 2025

Papa Leone XIV ha inviato un videomessaggio di ringraziamento al popolo di Lampedusa, definendolo “un baluardo di umanità contro i provvedimenti ingiusti”. Il saluto, carico di emozione, è giunto in occasione della presentazione del progetto “Gesti di accoglienza” in corsa per diventare Patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO.

Le sue parole, diffuse via video dalla Città del Vaticano, sono state presentate dal sindaco delle Pelagie, Filippo Mannino. Il Pontefice ha rivolto la sua attenzione non solo alle istituzioni ma soprattutto agli uomini e alle donne che operano quotidianamente sull’isola: volontari, associazioni, medici, sacerdoti e amministratori che accolgono chi fugge da guerra, miseria e violenza.

Con un saluto in dialetto siciliano, “O’scià” (“Fiato mio”), ha voluto sottolineare la vicinanza spirituale e affettiva nei confronti dell’isola, fatta non solo di pietre, mare e storia, ma di carne umana che accoglie. “Spero presto di essere con voi di persona”, ha detto, lasciando intravvedere la possibilità di un viaggio futuro sull’isola.

Papa Leone XIV intelligenza artificiale

Un messaggio che va oltre il ringraziamento

Nel suo videomessaggio, il Papa ha riconosciuto che Lampedusa non è solo luogo geografico, ma simbolo universale. Un luogo dove il dolore della migrazione si intreccia con la speranza, dove vite spezzate nel Mediterraneo — donne, uomini, bambini — vengono ricordate non come numeri ma come nomi, come storie umane.

Ha poi rivolto un pensiero a coloro che operano nell’ombra, a chi accoglie, cura, dorme poco, rinuncia a comodità pur di sostenere la dignità di chi arriva stremato. Ha ringraziato tutti: le forze di sicurezza, le autorità locali, i sacerdoti, i medici, le associazioni. Ha evocato la responsabilità morale del mondo di non restare indifferente.

“Globalizzazione dell’indifferenza”: il filo con Papa Francesco

Questo messaggio riprende molto del cammino iniziato da Papa Francesco, che ha fatto dell’accoglienza uno dei temi centrali del suo pontificato. Lampedusa, in particolare, rimane un punto di riferimento (pensiamo al viaggio apostolico del 2013) per la Chiesa quando parla di migrazione, di sofferenza, di frontiere, di persone.

Leone XIV, pur essendo un nuovo papa, sembra voler continuare su quella traiettoria: non solo parole, ma gesti, simboli che facciano della pietà compassionevole anche una chiamata alla giustizia. Con “Gesti di accoglienza” e la candidatura Unesco, prende forma un tentativo di valorizzazione culturale, identitaria, morale dell’impegno umano verso chi fugge.

Lampedusa: emblema e testimone

L’isola delle Pelagie è più che un avamposto geograficamente remoto: è una terra che ha sentito come nessun’altra il peso delle migrazioni, che ha visto barche affondare, persone morire, volti salvati, comunità che accolgono spesso oltre le proprie forze.

È anche un territorio che vive la tensione dell’accoglienza: infrastrutture spesso carenti, risorse limitate, pressioni politiche e sociali. Eppure, è proprio qui che si misura quanto una comunità, un’isola intera, possa incarnare valori come la solidarietà, il rispetto della vita umana, il guardare non solo agli aspetti legali e politici, ma a quelli umani.

Papa Leone XIV

Il progetto “Gesti di accoglienza” e la candidatura all’UNESCO

L’iniziativa “Gesti di accoglienza” punta a ottenere il riconoscimento di Patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO.

  • Cosa comporta? Riconoscimento simbolico e culturale, ma anche impegni concreti: preservazione della memoria, educazione alla solidarietà, sostenibilità delle strutture di accoglienza, promozione turistica e culturale dell’isola, con un effetto leva per risorse e visibilità.
  • Significato politico: non solo riconoscere un fatto, ma valorizzarlo, proteggerlo, metterlo al centro della narrazione nazionale e internazionale sull’immigrazione.

Criticità: tra simboli e realtà

Il messaggio è potente, ma ci sono sfide da affrontare:

  • La distanza tra le dichiarazioni e le condizioni reali: Lampedusa soffre di carenza infrastrutturale, pressione sanitaria, difficoltà logistiche.
  • L’accoglienza richiede financo finanziamenti, cooperazione statale e locale, strategie sostenibili.
  • L’effetto del riconoscimento UNESCO può essere grande se ben gestito, ma rischia di rimanere simbolico se non supportato da strutture, formazione, e presenza istituzionale costante.

Implicazioni internazionali e morali

  • Il richiamo al riconoscimento UNESCO conferisce alla vicenda una dimensione transnazionale: accoglienza non è solo tema interno, ma diritto universale, memoria e cultura condivisa.
  • Il riferimento ai “provvedimenti ingiusti” e alle “paure ataviche” allude alle politiche migratorie restrittive, ai muri, ai respingimenti, al discorso della paura e del rifiuto. Un invito a pensare a soluzioni più umane.
  • La dimensione morale: ricordare le vittime del Mediterraneo non come fatto statistico, ma come persone, come storia che interpella le coscienze.

Il videomessaggio di Papa Leone XIV è memoria, è ringraziamento, è appello. Un invito a non dimenticare che chi accoglie non è solo eroe simbolico, ma comunità viva che ospita, ascolta, cura.

Lampedusa, ancora una volta, ci ricorda che le frontiere non sono linee sulla carta, ma vite in movimento. Il riconoscimento culturale, il valore morale di chi accoglie, l’appello alla giustizia sono elementi che il Papa ha posto come priorità.

Non basta ringraziare: serve agire, sostenere, costruire ponti, non solo parole. E forse, proprio da Lampedusa potrebbe partire un seme di cambiamento che il mondo ha bisogno di coltivare.

Image placeholder

41esimoparallelo.it, testata online che racconta in tempo reale i fatti più rilevanti dall’Italia e dal mondo. Ogni giorno approfondiamo cronaca, attualità, politica e società con un’informazione chiara, veloce e accessibile a tutti.