La rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali entra ufficialmente nel perimetro della Manovra 2026. Il viceministro dell’Economia Maurizio Leo ha spiegato che l’esecutivo è “interessato” a misure come il taglio dell’Irpef e, appunto, una nuova rottamazione, ma “cum grano salis”: selettiva, mirata a chi è davvero in difficoltà e non ai “recidivi” che usano le sanatorie per rinviare i pagamenti. Parallelamente, nel centrodestra si ragiona su un disegno di legge (ddl Romeo) e su proposte più ampie avanzate da Matteo Salvini, mentre in Parlamento slittano al 22 settembre i termini per gli emendamenti. In questo quadro, la rottamazione quinquies—se confermata—dovrà fare i conti con risorse limitate e con la necessità di non ripetere gli insoddisfacenti esiti di alcune edizioni precedenti.
Leo: “Manovra work in progress” e platee mirate
Parlando alla platea Cna, dove “il peso del fisco supera il 52%”, Leo ha ribadito che i conti sono ancora in lavorazione. La Manovra 2026 è un cantiere aperto in cui si soppesano richieste della maggioranza e sollecitazioni delle categorie. Su una eventuale rottamazione quinquies, la linea è chiara: misura selettiva, con filtri contro gli abusi e priorità ai contribuenti che dimostrino oggettive difficoltà di pagamento. In sintesi, l’agevolazione non dovrà trasformarsi in un premio ai furbi ma in uno strumento di compliance.
Rottamazione quinquies nella Manovra 2026: perché “selettiva”
Negli ultimi anni, le definizioni agevolate hanno avuto due obiettivi: far incassare allo Stato una quota di crediti difficilmente esigibili e, insieme, aiutare contribuenti in sofferenza a rientrare nel circuito regolare. I risultati sono stati altalenanti: incassi inferiori alle attese in diverse tornate (in particolare nella “quater”), rinunce alle sanzioni e agli interessi che hanno pesato sui saldi, platee molto ampie che hanno incluso anche chi non versa stabilmente. Di qui l’insistenza di Leo: una rottamazione quinquies può avere senso solo se:
- è mirata (ISEE, reddito, patrimonio, storico adempimenti);
- limita l’accesso ai recidivi che in passato hanno aderito e poi sono decaduti;
- incentiva davvero il pagamento integrale del capitale.
Ddl Romeo e slittamento degli emendamenti
Sul tavolo c’è il ddl a prima firma Romeo, che riguarda la rateizzazione a lungo termine di carichi fiscali, contributivi e di altra natura affidati all’agente della riscossione. Gli emendamenti, inizialmente attesi per il 12 settembre, sono stati spostati al 22 settembre. Il rinvio indica che la maggioranza vuole prendersi tutto il tempo necessario per calibrare platee, requisiti, filtri anti-abuso e coordinamento con la Manovra. Una rottamazione quinquies “a geometria variabile” dovrà integrarsi con la nuova architettura delle rateizzazioni e con la spending complessiva della legge di bilancio.
Salvini spinge: “Rottamazione decennale, via sanzioni e interessi”
Il segretario della Lega Matteo Salvini ha rilanciato un’impostazione più ampia: piano decennale per tutte le cartelle, cancellazione di sanzioni e interessi, pagamento del solo capitale in 10 anni. L’idea—spiega—ridarebbe “ossigeno e speranza” a milioni di contribuenti e permetterebbe allo Stato di incassare qualcosa anziché nulla. Resta però il nodo delle coperture e il rischio di un azzardo morale (moral hazard): se chi non paga oggi si aspetta una sanatoria domani, la compliance fiscale peggiora strutturalmente. Da qui l’insistenza del Mef su soglie, filtri e criteri di merito.
Soglie d’accesso e requisiti economici: come potrebbe funzionare
Per rendere sostenibile la rottamazione quinquies nella Manovra 2026, si ragiona su due binari:
- Soglie per ammontare del debito: fasce di importo che delimitano la platea (ad es. priorità sotto certe soglie, esclusioni sopra determinate grandezze).
- Requisiti reddituali/patrimoniali: accesso legato a ISEE e/o indicatori di liquidità, con criteri più severi per chi ha asset rilevanti o elevata capacità contributiva.
In aggiunta, potrebbero scattare paletti anti-recidiva: fuori chi ha già aderito alle precedenti rottamazioni o “saldo e stralcio” ed è decaduto per mancati versamenti, salvo comprovate cause di forza maggiore.
Possibili leve tecniche della rottamazione quinquies
Senza testi definitivi, gli scenari più citati includono:
- Sconto integrale su sanzioni e, in quota, sugli interessi (o interessi sostitutivi ridotti);
- Rateizzazione estesa (fino a 5–10 anni) con prima rata modulata in base all’importo (ipotesi di acconto obbligatorio per debiti grandi);
- Decadenza rapida in caso di due rate non pagate, per evitare “usi difensivi” dell’adesione solo per bloccare pignoramenti e fermi;
- Interazione con il ravvedimento: mantenere il ravvedimento operoso come canale ordinario per chi preferisce sanare in autonomia a condizioni codificate;
- Stop esecuzioni durante l’adesione, ma con clausola di reviviscenza immediata delle azioni cautelari in caso di nuova inadempienza.
Il costo della misura e la “coperta corta”
Le stime che circolano parlano di un costo potenziale fino a 5 miliardi, che potrebbe ridursi con platee più strette, anticipo obbligatorio, esclusioni o tetti d’importo. La Manovra 2026 ha margini limitati e altre priorità (Irpef, cuneo, contratti pubblici, sanità, interventi energia). Una rottamazione quinquies “larga” rischia di comprimere il resto; una troppo “stretta” potrebbe incassare poco e scontentare la platea più fragile. La quadratura passa dai dettagli tecnici.
Cosa non ha funzionato nelle edizioni precedenti
Le precedenti rottamazioni (fino alla quater) hanno mostrato criticità:
- Gap incassi/attese: previsioni ottimistiche contro versamenti reali più bassi;
- Decadenze elevate: molti aderenti sono usciti per mancato pagamento delle rate;
- Effetto attesa: contribuenti propensi a rinviare in vista di future sanatorie;
- Messaggio ambiguo: la percezione che, periodicamente, si possano “azzerare” sanzioni e interessi, indebolendo la fedeltà fiscale dei compliant.
La sfida, con la rottamazione quinquies, è evitare di replicare questi esiti.
Chi potrebbe rientrare (e chi no): ipotesi di platea
Potenziali inclusi (in via esemplificativa, in attesa di testi):
- Partite IVA e famiglie con ISEE sotto soglie da definire;
- Debiti sotto determinati importi (somme moderate, maggiore probabilità di adempimento);
- Soggetti che non hanno beneficiato di rottamazioni recenti o che non sono risultati decaduti.
Possibili esclusi:
- Contribuenti con elevate disponibilità patrimoniali/reddituali;
- Recidivi: chi ha aderito e poi è decaduto più volte;
- Debitori con cartelle molto ingenti, salvo schemi ad hoc (es. acconti elevati, garanzie, piani “rinforzati”).
Esempi pratici (scenari ipotetici)
- Famiglia con ISEE 22.000 €, debito complessivo 6.000 € (capitale 4.200, sanzioni+interessi 1.800): accesso con azzeramento sanzioni, interessi ridotti, 60 rate mensili da ~70–75 €; decadenza se saltano 2 rate consecutive.
- Artigiano con debito 35.000 € (capitale 25.000): accesso subordinato a acconto 10–20% e piano 84–120 rate; interessi sostitutivi calmierati.
- Società con debiti >300.000 €: fuori da rottamazione quinquies standard; possibile canale di rateizzazione ordinaria rafforzata con garanzie, senza azzeramenti.
(Sono esempi illustrativi: importi, percentuali e soglie dipenderanno dai testi finali.)
Impatti attesi: gettito, compliance, equità
Una rottamazione quinquies ben disegnata potrebbe:
- Recuperare gettito su crediti “incagliati”;
- Riportare in regolarità soggetti “fragili”;
- Ridurre contenziosi e costi amministrativi.
Resta però il rischio di:
- Disincentivo al pagamento puntuale (moral hazard);
- Senso di ingiustizia tra i contribuenti regolari;
- Effetto una tantum sul gettito, non strutturale.
Per mitigare, servono paletti, comunicazione chiara (“non è un condono”), e parallelamente rafforzare controlli e riscossione ordinaria.
Calendario politico-amministrativo
- Entro settembre–ottobre: definizione cornice Manovra e testi collegati;
- 22 settembre: termine emendamenti al ddl Romeo in Senato;
- Ottobre–novembre: iter parlamentare della Legge di Bilancio;
- Dopo la pubblicazione della Manovra in Gazzetta: eventuali provvedimenti attuativi dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione;
- Finestra adesioni: se confermata la rottamazione quinquies, verrebbero fissate scadenze per domanda, pagamento della prima rata e piano di dilazione.
Rottamazione quinquies e rateizzazioni ordinarie: la convivenza
La rottamazione non sostituisce i canali ordinari di rateizzazione presso AE-Riscossione (72, 120 rate con cause di temporanea difficoltà ecc.). Anzi, il ddl Romeo punta a potenziarli per rendere meno “indispensabili” le sanatorie. Un equilibrio sostenibile prevede:
- rottamazione mirata a situazioni specifiche;
- rateizzazione ordinaria più accessibile e flessibile;
- strumenti di compliance (piani personalizzati, reminder digitali, premialità per chi rispetta le scadenze).
Cosa fare adesso (checklist per contribuenti e PMI)
- Mappare i debiti: importi, anni, natura (imposte, contributi, sanzioni).
- Verificare lo storico: adesioni passate, eventuali decadenze.
- Valutare l’ISEE e i flussi: sostenibilità di un piano lungo (cash flow).
- Simulare scenari: rate vs pagamento immediato (anche con ravvedimento dove possibile).
- Monitorare i testi della Manovra e del ddl Romeo: soglie, requisiti, scadenze.
- Preparare documentazione: ISEE, bilanci, estratti di ruolo, visure.
- Confrontarsi con consulente/Caf per scegliere il canale più conveniente.
Domande frequenti (FAQ) sulla rottamazione quinquies
La rottamazione quinquies cancellerà tutto?
No. L’ipotesi ragionata è: pagamento integrale del capitale, sconto su sanzioni e interessi (totale o parziale), con ratee paletti stringenti.
Chi ha già aderito in passato e poi è decaduto potrà rientrare?
È uno dei nodi politici. L’orientamento “selettivo” suggerisce criteri più rigidi per i recidivi o esclusioni esplicite, salvo circostanze documentate.
Ci sarà un anticipo obbligatorio?
Per i debiti più alti è plausibile un acconto (ad es. 10–20%) come filtro di serietà e per ridurre il rischio di adesioni opportunistiche.
Quante rate?
Si parla di piani lunghi (fino a 120 rate) in alcune proposte. Le scelte finali dipenderanno da coperture e valutazioni tecniche.
Cosa succede se salto una rata?
La regola, nelle edizioni passate, era la decadenza dopo un certo numero di rate non pagate. È realistico attendersi meccanismi simili, forse più stringenti.
Quando parte?
Solo dopo approvazione della Manovra 2026 (e/o ddl collegati) e pubblicazione degli atti attuativi. A quel punto saranno fissate date per adesioni e pagamenti.
Il messaggio politico e quello fiscale
Politicamente, la rottamazione quinquies risponde alla richiesta—diffusa nel Paese—di un “secondo tempo” per chi è rimasto indietro. Fiscalmente, però, il governo deve evitare di indebolire la tax morale e l’incasso strutturale. Per questo, la chiave sta nella selettività: aiutare i vulnerabili, non i furbi; rimettere in pista i solvibili, non procrastinare l’inesigibile. In mezzo, la “coperta corta” di bilancio.
Cosa tenere d’occhio nelle prossime settimane
- Testo ufficiale della Manovra: definizioni, soglie, criteri;
- Emendamenti al ddl Romeo e relazione tecnica (platee e costi);
- Coperture stanziate: indicano la reale ambizione della misura;
- Regole su decadenza e recidiva: diranno quanto sarà “seria” la selezione;
- Coordinamento con taglio Irpef e altre priorità: per capire il peso relativo della rottamazione quinquies nel mosaico della Manovra 2026.