Fabrizio Corona Raoul Bova

Corona attacca Bova dopo Verissimo: “Non si scusa, usa i figli per difendersi”

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Written by Redazione

15 Settembre 2025

Nuovo capitolo nella polemica che ha coinvolto Raoul Bova e Fabrizio Corona. Dopo l’intervista rivelatrice a Verissimo, in cui Bova ha denunciato il furto di audio privati, le minacce anonime e l’impatto mediatico che ha coinvolto anche la sua famiglia, Corona reagisce furiosamente. Accusa l’attore di vittimismo, di essersi rifugiato dietro i figli per evitare di affrontare le proprie responsabilità, e di aver costruito il suo racconto come una strategia di comunicazione. Un contrasto forte, che amplifica la discussione sui limiti tra vita privata, gossip e responsabilità mediatica.

Chi sono: Raoul Bova e Fabrizio Corona

Raoul Bova è un attore italiano tra i più noti del panorama cinematografico e televisivo. Nato a Roma nel 1971, ha lavorato in numerosi film, serie, fiction. Ha quattro figli: due dal matrimonio con Chiara Giordano e due con Rocío Muñoz Morales.

Fabrizio Corona è noto come ex paparazzo, personaggio di forte impatto mediatico, spesso al centro di vicende giudiziarie legate a gossip, privacy, denuncia di scandali. Ha un podcast chiamato Falsissimo, su YouTube, dove ha diffuso gli audio che coinvolgono Bova.

Fabrizio Corona Raoul Bova

I fatti raccontati da Bova a Verissimo

  • Bova ha affermato che alcune conversazioni vocali private inviate a Martina Ceretti sono finite al centro di un ricatto anonimo, con minacce che se tali audio fossero stati pubblicati avrebbero danneggiato la sua immagine, la sua vita privata, persino il suo presunto matrimonio futuro.
  • Ha detto che inizialmente non aveva compreso la gravità della situazione, e quando è diventata chiara ha contattato la Polizia Postale, denunciando.
  • Ha ribadito che non ha accettato minacce e le ha “rispedite al mittente”, affermando che non aveva nulla da nascondere.
  • Bova ha anche detto che la diffusione degli audio ha comportato un accanimento mediatico-sociale che ha “ferito” non solo lui, ma anche i suoi figli, esposti all’attenzione non voluta.
Raoul Bova
Raoul Bova

La replica di Fabrizio Corona

  • Corona ha criticato duramente l’intervista, definendola “uno dei pezzi di televisione più squallidi degli ultimi 30 anni”. Ha accusato Bova di usare una tecnica di comunicazione dove l’uomo compie un fatto ma sposta l’attenzione su altro (figli, vittimismo) per guadagnare simpatia.
  • Ha detto che l’audio diffuso non era “ricettato” e che, secondo lui, la pubblicazione è stata “lecita e legale” — ovvero, Corona sostiene che non ci sia stata violazione di legge nel modo in cui ha ottenuto e diffuso quel materiale.
  • Ha attaccato specificamente il paragone di Bova con il revenge porn, dicendo che è “scioccante, aberrante”, e che non ci sono scuse né assunzione di responsabilità da parte dell’attore.
  • Corona ha accusato Bova di “usare i figli per difendersi”: di aver richiamato la sofferenza familiare, l’esposizione dei figli, come parte della sua strategia retorica per ottenere comprensione.
Fabrizio Corona

Analisi del contrasto: tra responsabilità, privacy e retorica

Il duello tra Bova e Corona non è semplice gossip: tocca nervi sensibili come privacy, abuso mediatico, responsabilità morale, ma anche percezione pubblica.

  • Privacy: Bova sostiene che gli audio sono stati pubblicati senza consenso, dopo un tentativo di ricatto. Se confermato, è una violazione: il diritto alla riservatezza è protetto dalla legge, specialmente quando si tratta di messaggi privati.
  • Estorsione/ricatto: le minacce anonime di diffondere materiale compromettente a meno di certe azioni configurano reato; Bova ha denunciato.
  • Retorica: Corona sostiene che Bova sposti l’attenzione su altri elementi per evitare le accuse specifiche. Bova invece afferma che si è trattato di attacco mediatico non semplice cronaca.
  • Esporre i figli: è un punto centrale per Corona: l’accusa è che Bova parli della sofferenza dei figli come elemento emotivo, per ottenere empatia. Ma Bova replica che i figli sono stati coinvolti involontariamente dall’esposizione mediatica.

Implicazioni personali ed emotive

Raoul Bova ha detto che la vicenda lo ha sconvolto, che è stato difficile capire dove finiva la realtà e dove cominciava la percezione mediatica. Ha descritto un sentimento di essere “in un film”, la pressione sociale, il fastidio per la diffusione virale, le prese in giro, i commenti sui social.

Ha poi fatto riferimento ai suoi quattro figli, dicendo che l’esposizione involontaria li ha “feriti” anch’essi. La famiglia è centrale nella sua vita, dunque l’impatto privato è molto forte.

Possibili scenari futuri

  • Azioni legali: Bova ha già denunciato, ma potrebbe richiedere risarcimento per danni morali, di immagine.
  • Intervento del Garante per la Privacy: ci sono già richieste per rimuovere certi audio o contenuti, possibilità di sanzioni se si dimostra che la diffusione è illecita.
  • Reazione pubblica: continuazione della polemica sui social, dibattiti nei talk show, interesse su come i personaggi pubblici gestiscono la propria immagine privata.
  • Percezione di immagine: la figura pubblica di Bova può subirne danni oppure rafforzarsi, se percepito come vittima di un abuso mediatico; Corona invece potrebbe consolidare il suo ruolo provocatorio.

La polemica tra Raoul Bova e Fabrizio Corona è la fotografia di un uso mediatico dei sentimenti, della privacy e della responsabilità che va oltre il gossip. C’è una causa legale attiva, un attore che denuncia un atto che definisce illecito, un ex paparazzo che invita all’assunzione di responsabilità.

In questo scontro, i figli non sono centrali da un punto di vista legale (non sono parti del procedimento), ma emotivamente lo sono: Bova non nasconde il fastidio che la loro vita privata si sia trovata sotto i riflettori contro la sua volontà.

Alla fine, rimane la domanda: che cosa significa essere persona pubblica nel 2025, quando tutto può essere registrato, diffuso, virale? E quale responsabilità hanno chi diffonde, chi rincorre il like, chi giudica senza conoscere il confine fra privato e pubblico?

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