Pasqualina Montanile

Maestra d’asilo Pasqualina “Lina” Montanile muore a 48 anni stroncata da infarto

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Written by Redazione

16 Settembre 2025

La comunità di Avella è sotto shock per la perdita improvvisa di Pasqualina Montanile, conosciuta affettuosamente come Lina, 48 anni, maestra d’asilo amata da genitori, colleghi e bambini. È deceduta nelle ultime ore a causa di un infarto fulminante dopo aver svolto il proprio lavoro quotidiano. La notizia ha lasciato sgomenta la cittadina della provincia di Avellino.

L’ultimo giorno

Secondo quanto riportato da fonti locali, Lina aveva cominciato la giornata come sempre: ha salutato i suoi piccoli alunni dell’asilo, svolto le sue mansioni con dedizione, poi è tornata a casa. Improvvisamente è stata colta da malore, che non le ha lasciato scampo. Non risultano segni di precedenti avvisi gravi: la morte è sopraggiunta in modo repentino.

Il malore fatale

A quanto si apprende, la maestra è stata stroncata da un infarto, senza possibilità di intervento. L’evento ha sorpreso tutti, vista la sua giovane età e il ruolo attivo nel proprio lavoro quotidiano. L’infarto fulminante non le ha lasciato tempo per chiedere aiuto.

ambulanza

Reazioni nella comunità

Don Giuseppe, parroco di Avella, ha espresso cordoglio e dolore in un post su social, ricordando il sorriso, l’umiltà e la dedizione che caratterizzavano Lina. Ha definito la sua perdita una ferita nei cuori, ricordando momenti semplici come le burle e gli scherzi, quelle espressioni che rendevano Lina un volto familiare e caro. Anche i genitori degli alunni, i colleghi maestre, la chiesa locale si sono stretti al lutto.

Il suo impegno come maestra

Pasqualina Montanile lavorava come maestra d’asilo: ruolo che le conferiva quotidianamente responsabilità, cura e passione. Era una figura che molti ricordano per la gentilezza, per l’attenzione verso i piccoli, per il rispetto che dimostrava nelle relazioni con le famiglie. Lina non era solo insegnante, ma presenza rassicurante in famiglie e comunità.

La morte di Lina lascia un vuoto tangibile in Avella: non solo nella scuola, ma nella vita di chi la conosceva. Insegnava ai bambini, ascoltava le famiglie, partecipava alla comunità. Il ricordo del suo sorriso, della sua umiltà e del “volermi bene” che donava discretamente, resteranno impressi negli occhi di chi l’ha incontrata. La morte improvvisa per infarto ci ricorda quanto la vita possa essere fragile e quanto sia importante mostrare rispetto e riconoscimento per ogni vita dedicata al servizio degli altri.

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