📍 Luogo: New York
Brad Lander, attuale comptroller di New York e candidato alle prossime elezioni per la carica di sindaco, arrestato e poi rilasciato dopo un clamoroso episodio avvenuto all’interno del tribunale per l’immigrazione di Manhattan. L’arresto, effettuato da agenti dell’ICE (Immigration and Customs Enforcement), ha sollevato un’ondata di critiche e acceso un nuovo scontro politico sul tema dei diritti dei migranti.
Fermato mentre scortava un migrante: “Non ostacolavo nulla”
Secondo quanto riportato, Lander si trovava presso gli uffici di 26 Federal Plaza per seguire da vicino alcune udienze su casi di deportazione. Al termine di una di queste, avrebbe cercato di accompagnare un migrante fuori dall’edificio, quando è stato bloccato dagli agenti federali, che lo avrebbero sbattuto contro un muro e ammanettato, sotto lo sguardo attonito di altri presenti.
Il gesto di Lander – pacifico e, secondo lui, perfettamente legittimo – è stato interpretato come un’interferenza nell’attività delle forze dell’ordine. “Non sto ostacolando nulla. Non avete l’autorità di arrestare un cittadino americano che chiede di vedere un mandato giudiziario”, avrebbe protestato prima di essere trascinato via.
Le parole di Lander dopo il rilascio
Dopo alcune ore di fermo, Lander rilasciato senza accuse formali. Davanti ai giornalisti, ha dichiarato:
“Dormirò nel mio letto stanotte, al sicuro e con la mia famiglia. Sono contento di non essere stato incriminato, ma se lo fossi stato, ho il mio avvocato. Non mi devo preoccupare che i miei diritti non siano rispettati.”
La sua dichiarazione ha sottolineato le differenze drammatiche tra la sua posizione e quella dei migranti coinvolti nei procedimenti di deportazione, ribadendo il proprio impegno nella difesa dei diritti civili.
Reazioni politiche e polemiche
L’arresto ha subito provocato forti reazioni nel mondo politico. Il candidato progressista Zhoman Mamdani ha definito l’episodio un chiaro esempio di repressione:
“Questo è fascismo. Tutti i newyorchesi dovrebbero far sentire la loro voce. Rilasciatelo subito.”
In molti hanno paragonato l’accaduto a un episodio simile che coinvolse Alex Padilla, senatore della California, ammanettato durante una conferenza stampa della segretaria alla Sicurezza Interna Kirsti Noem a Los Angeles. Le immagini del fermo di Lander hanno già cominciato a circolare sui social, accendendo ulteriormente il dibattito pubblico.
Una campagna elettorale sempre più accesa
Brad Lander è uno dei candidati democratici alla carica di sindaco di New York e affronta una competizione serrata con avversari di rilievo come l’ex governatore Andrew Cuomo e l’attuale sindaco Eric Adams, che si ricandida da indipendente. L’episodio rischia di diventare uno snodo cruciale della campagna elettorale, portando al centro del dibattito il ruolo delle forze dell’ordine federali nei confronti dei diritti civili e delle persone migranti.