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Scoperta rivoluzionaria sull’Hiv: gli scienziati australiani hanno trovato il modo per eliminarlo

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Written by Redazione

5 Giugno 2025

Cura dell’Hiv più vicina: i ricercatori australiani riescono a individuare il virus nascosto grazie alla tecnologia mRNA

Una scoperta che potrebbe cambiare per sempre la battaglia contro il virus Hiv. Un team di ricercatori australiani ha messo a punto una tecnica in grado di “smascherare” il virus nascosto nelle cellule del corpo umano, rendendolo finalmente visibile e attaccabile. La notizia arriva dal Peter Doherty Institute for Infection and Immunity di Melbourne e apre uno spiraglio concreto verso la cura dell’Hiv.

Il meccanismo di sopravvivenza del virus Hiv

L’Hiv ha la straordinaria capacità di nascondersi all’interno di alcuni globuli bianchi, rendendosi invisibile sia al sistema immunitario sia ai farmaci. Questa “riserva latente” costituisce da sempre il principale ostacolo all’eliminazione definitiva del virus. I trattamenti attuali possono sopprimerlo, ma non eradicarlo.

La tecnologia mRNA contro l’Hiv

La nuova scoperta utilizza la tecnologia mRNA, resa celebre dai vaccini contro il Covid-19. I ricercatori hanno ingegnerizzato delle nanoparticelle lipidiche (Lnp) per trasportare l’mRNA all’interno delle cellule che ospitano il virus. Una volta dentro, l’mRNA agisce come un segnale, istruendo le cellule a rivelare la presenza del virus.

Una sperimentazione promettente

A raccontare l’entusiasmo per i risultati è la dottoressa Paula Cevaal, coautrice dello studio pubblicato su Nature Communications: “In precedenza si pensava fosse impossibile trasportare l’mRNA a quel tipo di globulo bianco. Quando ci siamo riusciti, non volevamo crederci. Abbiamo ripetuto l’esperimento molte volte, e i risultati sono stati sempre positivi”.

Le implicazioni future per la cura dell’Hiv

Il passo successivo sarà capire se il sistema immunitario, una volta identificato l’Hiv, sia in grado di neutralizzarlo da solo o se serviranno terapie aggiuntive. Cevaal ha dichiarato: “Nel nostro campo, molte scoperte non arrivano mai in clinica. Ma non abbiamo mai visto nulla di simile a questo”.

Una speranza per milioni di malati

Secondo l’OMS, oltre 40 milioni di persone convivono oggi con l’Hiv. Molti di loro devono seguire terapie per tutta la vita. La scoperta australiana rappresenta una speranza concreta di liberarsi dalla malattia. Ma il percorso sarà lungo: serviranno studi su animali e test clinici su esseri umani per validarne la sicurezza ed efficacia.

Possibili sviluppi anche contro altre malattie

Gli scienziati sottolineano che le nanoparticelle sviluppate per l’Hiv potrebbero trovare applicazione anche in altri ambiti medici. I globuli bianchi, infatti, sono coinvolti in numerose patologie, tra cui alcuni tipi di cancro. Questo significa che la ricerca potrebbe avere implicazioni terapeutiche ben oltre l’ambito dell’Hiv.

Un risultato che emoziona la comunità scientifica

Il team australiano ha lavorato a lungo per superare i limiti delle tecnologie precedenti. “Non funzionava, poi all’improvviso ha funzionato. Tutti noi eravamo a bocca aperta”, ha raccontato Cevaal. Una reazione comprensibile di fronte a quella che potrebbe essere una pietra miliare nella medicina moderna.

L’importanza di continuare a investire nella ricerca

Questa scoperta dimostra quanto sia fondamentale continuare a investire nella ricerca biomedica, anche su malattie considerate “controllabili” ma non ancora guaribili. La speranza di milioni di persone affette da Hiv si lega ora a una piccola bolla di grasso, capace di trasportare un messaggio genetico salvavita.

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