📍 Luogo: Usa
L’annuncio del presidente americano Donald Trump di voler raddoppiare i dazi su acciaio e alluminio ha acceso una nuova miccia nei rapporti tra Stati Uniti e Unione Europea. La misura, che prevede un aumento dal 25% al 50% delle tariffe a partire dal 4 giugno 2025, ha suscitato una ferma reazione da Bruxelles, che ha accusato Washington di minare gli sforzi diplomatici per una soluzione condivisa.
La portavoce della Commissione europea ha espresso “profondo rammarico” per una scelta che rischia di danneggiare irreparabilmente il già fragile dialogo transatlantico. “Siamo pronti a reagire”, ha dichiarato, aggiungendo che le contromisure europee entreranno automaticamente in vigore entro il 14 luglio, salvo una soluzione anticipata.
La tensione tra Usa e Ue torna alle stelle
Il ritorno al protezionismo di Trump ha riacceso la tensione tra Bruxelles e Washington. Solo pochi giorni fa si erano riaperte le speranze di un riavvicinamento, grazie a un contatto telefonico tra il presidente americano e la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. Tuttavia, con questa nuova stretta sulle importazioni, Trump ha mandato in frantumi le aspettative di un percorso verso dazi zero sui beni industriali.
La Commissione europea ha parlato di “incertezza crescente da entrambe le parti dell’Atlantico” e ha annunciato la possibilità di ritorsioni immediate, anche prima della scadenza ufficiale della moratoria prevista per luglio. Gli effetti delle nuove tariffe si farebbero sentire in settori chiave dell’economia, mettendo a rischio imprese, lavoratori e consumatori europei.
Bruxelles prepara contromisure economiche
Per contrastare i nuovi dazi su acciaio e alluminio, l’Ue ha già predisposto due pacchetti di contromisure economiche, calibrati per colpire con precisione settori simbolici e strategici degli Stati Uniti. Il primo round, da 3,9 miliardi di euro, reintroduce le misure adottate durante il primo mandato di Trump, colpendo Harley-Davidson, auto di lusso, Levi’s, prodotti alimentari americani come burro d’arachidi e mirtilli, e articoli per la cura della persona.
Il secondo pacchetto, molto più pesante (13,5 miliardi di euro), mira a carne e pollame dal Midwest, cereali, fast-food, cosmetici e moda. Infine, la terza fase, da 3,5 miliardi, punterebbe a colpire soia, mandorle e altre esportazioni agricole simboliche come risposta politica ed economica proporzionata.
Tutte le opzioni restano sul tavolo
Bruxelles non esclude nemmeno misure drastiche come restrizioni agli investimenti diretti Usa in Europa o sanzioni mirate contro le Big Tech americane, nel caso in cui l’amministrazione Trump dovesse procedere con l’introduzione dei nuovi dazi senza alcun margine di trattativa. “Tutte le opzioni sono sul tavolo”, ha sottolineato la portavoce Ue.
La crisi diplomatica tra le due sponde dell’Atlantico potrebbe dunque precipitare, incrinando ulteriormente i rapporti commerciali e allontanando l’ipotesi di una cooperazione economica più stretta. L’escalation sul fronte dei dazi su acciaio e alluminio rischia ora di aprire un nuovo capitolo di guerra commerciale con impatti su scala globale.