Iran, pioggia di missli da Israele

Iran, pioggia di missili da Israele: colpiti Fordow, il carcere di Evin e la tv pubblica. Trump: «Distrutti i siti nucleari»

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Written by Irene Vitturri

23 Giugno 2025

📍 Luogo: Israele

Una nuova, drammatica escalation ha colpito il Medio Oriente. Israele ha lanciato una pioggia di missili su obiettivi strategici in Iran, colpendo il sito nucleare di Fordow, la famigerata prigione di Evin e persino una rete televisiva pubblica. L’attacco è stato definito «devastante» dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha parlato apertamente di “annientamento” dei siti nucleari iraniani. Secondo la tv di Stato iraniana, si registrano circa 500 morti e oltre 3.000 feriti.

Stati Uniti: risposta iraniana attesa entro 48 ore

Secondo quanto riportato da fonti interne alla Casa Bianca, gli Stati Uniti si aspettano una rappresaglia da parte dell’Iran entro uno o due giorni, in particolare contro obiettivi americani nel Medio Oriente. La tensione resta altissima, con la diplomazia internazionale in forte allerta. Il segretario di Stato Marco Rubio ha invitato la Cina a intervenire per scongiurare un’escalation nel Golfo Persico, mentre il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha proposto Roma come sede di un eventuale negoziato tra le parti.

Pioggia di missili sull’Iran – Israele attacca Evin: obiettivo la liberazione dei dissidenti

Uno degli obiettivi simbolici colpiti è stato il carcere di Evin a Teheran, noto per ospitare dissidenti politici, giornalisti e attivisti. Secondo fonti israeliane, il bombardamento ai cancelli della prigione avrebbe avuto lo scopo di favorire la fuga dei detenuti e incentivare una rivolta interna contro il regime degli ayatollah.

Shahid Beheshti University e blackout a Teheran

Tra i bersagli anche la Shahid Beheshti University, nell’area nord della capitale. I raid hanno colpito infrastrutture elettriche, provocando blackout in diverse zone. L’azione militare israeliana, secondo l’Idf, ha riguardato sei aeroporti in tutto il Paese e distrutto almeno 15 velivoli, tra cui jet F-14 e F-5.

Trump: «Colpiti tutti i principali impianti nucleari»

Il presidente Donald Trump ha confermato l’intervento statunitense, affermando che gli USA hanno colpito i principali impianti di arricchimento dell’uranio a Fordow, Natanz e Isfahan con 14 bombe anti-bunker GBU-57 sganciate da bombardieri stealth B-2. Il generale Dan Caine ha parlato del «primo utilizzo operativo» di quest’arma, capace di penetrare 60 metri nel sottosuolo.

Khamenei: «La punizione contro Israele continuerà»

La Guida Suprema iraniana, Ali Khamenei, ha reagito promettendo una “punizione continua” contro Israele. In un post sui social, ha definito il raid un “grave crimine” e ha promesso ulteriori risposte militari. Intanto, l’Iran ha lanciato 40 missili verso Israele, colpendo anche l’aeroporto Ben Gurion e un centro di ricerca biologica.

La diplomazia prova a fermare il conflitto

Nonostante la portata dell’attacco, Washington si è detta “pronta a negoziare” sul programma nucleare iraniano. Tajani, Macron, Meloni e altri leader del G7 hanno chiesto una “de-escalation immediata” per evitare l’allargamento del conflitto. La premier italiana Giorgia Meloni ha convocato una riunione straordinaria e nei prossimi giorni porterà la questione iraniana al centro del Consiglio europeo.

Putin: «Aggressione ingiustificata all’Iran»

Anche la Russia ha preso posizione. Il presidente Vladimir Putin ha definito l’aggressione «ingiustificata», mentre il Cremlino ha condannato ogni tentativo di cambio di regime imposto da Paesi terzi. Intanto, l’ambasciatore iraniano all’ONU ha accusato gli USA di aver “aperto una guerra” con motivazioni pretestuose.

Rischi globali: alimentazione, petrolio e sicurezza in gioco

L’attacco ha anche messo a rischio la sicurezza alimentare e petrolifera mondiale. L’ente russo per la sicurezza alimentare ha lanciato l’allarme su possibili contaminazioni da radiazioni, mentre lo Stretto di Hormuz, passaggio cruciale per il 20% del petrolio mondiale, rischia di essere chiuso su decisione del parlamento iraniano.

Pioggia di missili sull’Iran – L’appello dell’ONU: «Fermare la spirale di ritorsioni»

Il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha ammonito: «Il mondo rischia un ciclo senza fine di ritorsioni». La crisi è ora nelle mani delle diplomazie internazionali, ma il tempo per evitare un conflitto regionale esteso sembra sempre più ridotto.

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