📍 Luogo: Israele
Il Medio Oriente è nuovamente al centro del mondo. Nella notte tra lunedì e martedì, un nuovo scambio di missili tra Israele e Iran ha scatenato allarme e preoccupazione a livello internazionale. A Tel Aviv e Gerusalemme si sono uditi forti boati, mentre l’esercito israeliano ha chiesto a una parte dei residenti di Teheran di evacuare immediatamente. Sulle piattaforme social, il leader supremo iraniano Ali Khamenei ha scritto: «La battaglia ha inizio», annunciando simbolicamente un’escalation che potrebbe sfociare in un conflitto aperto.
Le minacce dell’Iran: «Pronti a minare lo Stretto di Hormuz e colpire le basi Usa»
Secondo fonti riportate dal New York Times, Teheran sta preparando un’eventuale risposta militare diretta contro le basi americane in Medio Oriente, nel caso in cui gli Stati Uniti decidano di intervenire a fianco di Israele. Tra le ipotesi sul tavolo anche quella di piazzare mine nello Stretto di Hormuz, passaggio chiave per il commercio di petrolio a livello globale. Una mossa che potrebbe avere effetti devastanti sull’economia mondiale, bloccando il transito di quasi il 30% del petrolio esportato a livello globale.
Israele colpisce: distrutti impianti nucleari e di produzione armi
Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno confermato di aver colpito nella notte siti iraniani legati al programma nucleare, tra cui centrifughe e strutture per la produzione di armamenti. Dopo un primo allarme, l’Idf aveva autorizzato la popolazione a lasciare i rifugi, ma una nuova raffica di missili ha riportato il Paese in stato di emergenza. Le sirene sono risuonate a Tel Aviv, nel Golan, a Gerusalemme e nel centro del Paese, segnalando l’ennesima escalation.
Missili tra Israele e Iran – Trump: nessuna intenzione di colpire Khamenei, “per ora”
Nel mezzo del conflitto, si muove la diplomazia internazionale. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato di non voler colpire personalmente Khamenei “per ora”, pur valutando ogni opzione militare sul tavolo. Secondo il Wall Street Journal, Trump e il suo team per la sicurezza nazionale hanno discusso la possibilità di un attacco contro i programmi nucleari e militari iraniani. Il presidente spera ancora che la minaccia dell’intervento basti a riportare Teheran al tavolo delle trattative.
Khamenei su X: “Trionferemo sul regime sionista”
Ali Khamenei, tramite un post su X (ex Twitter), ha alzato i toni del confronto, evocando anche elementi religiosi e simbolici: «Nel nome del nobile Haidar, la battaglia ha inizio». Ha poi aggiunto, citando un versetto coranico: «Aiuto da Allah e conquista imminente. La Repubblica Islamica trionferà sul regime sionista per volontà di Dio». Il riferimento a “Haidar”, nome del quarto califfo dell’Islam, mostra quanto la comunicazione stia assumendo anche un valore ideologico e spirituale.
Missili tra Israele e Iran – Lo Stretto di Hormuz: un punto strategico globale sotto minaccia
Lo Stretto di Hormuz, passaggio marittimo strategico tra il Golfo Persico e il Golfo dell’Oman, torna così al centro delle tensioni. Da qui transita circa un terzo del petrolio mondiale. L’eventuale chiusura dello stretto da parte dell’Iran, attraverso l’uso di mine navali o missili, potrebbe causare un crollo del traffico commerciale marittimo e una crisi energetica globale, innescando una reazione a catena su scala planetaria.